Estremamente piacevole da usare, ricco di funzionalità, IdeaMaker è uno dei miei slicer preferiti. Lo utilizzo non soltanto con le stampanti Raise3D, con le quali consente un completo controllo e monitoraggio remoto via WiFi, ma spesso e volentieri anche per progetti realizzati con altre stampanti.
E’ quindi con grande curiosità ed interesse che ho accolto la notizia della disponibilità di una nuova versione – attualmente in beta test – che introduce una vasta serie di nuove funzionalità e migliorie.
Al momento, pubblico un breve elenco delle principali novità di questa release. A breve, una prova sul campo delle nuove funzionalità.
Diverse impostazioni di slicing per diversi modelli
E’ ora possibile specificare differenti gruppi di impostazioni da applicare a differenti modelli stampati contemporaneamente. Ad esempio, è possibile utilizzare diversi livelli di riempimento (infill), diverse velocità, un diverso numero di shell etc.
Questa funzionalità è convenientemente organizzata per gruppi: in questo modo, si semplifica l’assegnazione di parametri ad insiemi di oggetti che verranno “trattati” nello stesso modo.
Differenti spessori layer nell’ambito dello stesso modello
Mi era capitato tempo addietro di stampare il busto di una persona, collocato su un parallelepipedo di una certa altezza. Per garantire un buon livello di finitura, mi ero ritrovato costretto ad utilizzare un modesto spessore layer anche per la base, che avendo pareti verticali non ne aveva affatto bisogno. Questa nuova funzionalità consente appunto di affrontare con maggiore efficienza casi del genere, offrendo la possibilità di variare lo spessore layer in relazione a specifiche altezze del modello.
Nell’immagine, a titolo di esempio il basamento è stampato con uno spessore layer 0.4, mentre la sfera è stampata con spessore 0,05 mm.
Diverse impostazioni per ciascun estrusore
Anche se sono disponibili versioni monoestrusore, la maggior parte delle Raise3D vengono vendute con un doppio hot-end. La possibilità di controllare individualmente sia la larghezza di estrusione, sia i parametri di ritrazione promette interessantissime possibilità, che potrebbero radicalmente influire sui tempi di stampa, senza influenzare negativamente la qualità.
Controllo di temperatura in base all’altezza
Un’altra piacevolissima sorpresa. Nelle precedenti versioni, come accade per Simplify3D, era possibile specificare una lista di regimi delle ventole in base a specifiche altezze raggiunte. Ora la possibilità di compilare liste analoghe è stata estesa anche alle temperature di entrambi gli estrusori e del piano di lavoro. I vantaggi potrebbero essere molto importanti. Ad esempio, con alcuni materiali (es. PLA, Polipropilene), il riscaldamento del piano di lavoro è necessario soprattutto nei primi layer, mentre raggiunta una certa altezza la temperatura potrebbe (o dovrebbe – Polpropilene) venire ridotta, o addirittura sarebbe possibile spegnere il piano. Ora è possibile programmare “comportamenti articolati” delle temperature che verranno gestiti automaticamente. Molto interessante, in relazione a questa funzionalità, anche ad esempio la possibilità di “spegnere” il secondo estrusore (se usato per supporti) dopo il raggiungimento dell’altezza massima di questi ultimi.
Riempimento della wipe tower
Ora è possibile definire il livello di riempimento (infill) della torre di pulizia utilizzata nel caso di impiego del doppio estrusore. L’uso di torri “larghe”, magari imposto dalla necessità di raggiungere una certa altezza, non implicherà più un esagerato consumo di tempo e materiale per stampare con densità al 100%.
Impostazione dell’estrusore per il dense support
Molto, molto interessante questa nuova funzionalità, che permette di definire quale estrusore dovrà eseguire gli ultimi strati “densi” che separano i supporti dalle superfici da supportare. Sarà quindi ad esempio possible usare il materiale di costruzione per la struttura dei supporti, ed un materiale solubile soltanto per gli ultimi strati densi. Minore consumo di materiali costosi, minor tempo di “scioglimento” dei supporti per una inferiore saturazione del solvente, e possibilità – in abbinamento con il controllo di temperatura per altezze – di “accendere” il secondo estrusore solo per un limitato periodo di tempo.
Controllo della larghezza di estrusione dell’infill
Il controllo dello spessore delle pareti usate per il riempimento può ora avvenire manipolando un valore percentuale.
Stampa in ordine sequenziale in IdeaMaker 3
In qualche caso, questa funzionalità presente anche in Simplify si era rivelata indispensabile. In molti casi, risulta comunque utile per ottenere una migliore qualità. Generalmente la stampa di una serie di modelli – es. A / B / C prevede un “doppio passaggio” per i modelli che si trovano alle estremità della serie. Ovvero, la stampa procede secondo la sequenza A – B – C – C – B – A – A – B – C etc. L’ultimo layer dei modelli alle estremità potrebbe non essersi raffreddato adeguatamente. Questo controllo permette di rispettare una sequenza standard, es. A – B – C – A – B -C etc., evitando il problema del surriscaldamento.
Aggiunta della compensazione XY
Questo controllo permette di specificare un fattore di correzione, che può tenere conto di tolleranze dimensionali causate di ritiri, variazioni nel diametro filamento ed altri fattori esterni, e consente di ottenere parti più precise.
Possibilità di personalizzare script per particolari situazioni
Oltre agli script iniziale e finale, sono state aggiunte nuove schede che consentono di eseguire automaticamente particolari azioni – tramite comandi GCode, in occasione del cambio estrusore attivo, del cambio layer e di eventi di ritrazione. Una eccellente risorsa per chi intende cimentarsi con procedure avanzate per la gestione delle stampe con doppio estrusore.
Aggiunta di variabili di sistema nella sezione GCode
Ora gli script utilizzati nella sezione GCode possono essere arricchiti con l’uso di variabili di sistema.
Possibilità di rinominare il GCode durante l’invio alla stampante
Nella nuova versione, nella fase di upload remoto del file GCode alla stampante è possibile specificare un nome diverso dal nome file, con eventuali commenti etc.
Funzione di ricerca del GCode dopo l’esportazione
Il comando “Show in folder” permette di rintracciare il file GCode nella directory dopo l’esportazione.
Aggiunta di shortcut per la navigazione tra i layer e i passi durante l’anteprima
Utilizzando la combinazione Maiusc-Clic destra – Mouse Su/Giu si possono rapidamente scorrere i diversi layer. Con la stessa combinazione, ma spostando il mouse a sinistra/destra è possibile scorrere i singoli passi all’interno di un layer.
Miglioramento dell’anteprima, con due nuove modalità Structure e Speed
Selezionando queste modalità, vengono evidenziati con diversi colori i diversi elementi strutturali del modello (es. raft, supporti, infill, shell etc.) o le velocità raggiunte nelle diverse fasi.
Anteprima in modalità Structure
Anteprima in modalità Speed
Possibilità di duplicare e rimuovere dei template di stampa
In questa versione, le impostazioni personalizzate di stampa possono essere duplicate e rimosse.
Possibilità di rimuovere filamenti e i relativi template associati
Filamenti non più utilizzati? Ora è possibile rapidamente rimuovere tutti i template associati al filamento non più utilizzato con un clic.
Gestione dei template obsoleti
Nella versione attuale, vengono segnalati i template obsoleti (es. quelli relativi a tipi di filamenti rimossi), facilitando la gestione della libreria di template.
Link per il download di IdeaMaker 3.00 beta
Il programma di installazione può essere scaricato dai seguenti link:
Windows: https://s3.amazonaws.com/ideamaker/beta … 5-beta.exe
Mac: https://s3.amazonaws.com/ideamaker/beta … 0-beta.dmg
Linux 64bit: https://s3.amazonaws.com/ideamaker/beta … _amd64.deb
Linux 32bit: https://s3.amazonaws.com/ideamaker/beta … u_i386.deb
IdeaMaker è gratuito, e liberamente utilizzabile. La versione beta può contenere bug irrisolti. Una recensione completa della versione precedente è reperibile qui.