Pubblico volentieri alcune immagini di simpatici gadget creati da un nostro cliente Zortrax.
Altre immagini degli oggetti – realizzati generalmente su commissione – sono disponibili alla pagina Facebook dell’autore.
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Queste sculture Zoetrope stampate in 3D sono state progettate da John Edmark, e animate girando il filmato sotto una luce stroboscopica o con l’aiuto di una fotocamera in grado di riprendere immagini con un brevissimo tempo di posa.
John racconta alcuni interessanti dettagli del progetto: “Si tratta di sculture 3D stampate appositamente per produrre animazioni sotto una luce stroboscopica. Il posizionamento delle appendici è determinato secondo la stessa distribuzione dei petali dei girasoli e delle pigne. La velocità di rotazione è sincronizzata con lo stroboscopio, in modo che si verifichi un lampo ad ogni rotazione di 137,5°, l’angolo d’oro geometrico. Contando il numero di spirali delle sculture, si scoprono sempre numeri che appartengono alla serie di Fibonacci. Per questo video, anziché usare uno stroboscopio, è stata impiegata una videocamera con un tempo di posa brevissimo ( 1/4000 sec) per “congelare” le posizioni dei vari fotogrammi. I risultati sono straordinari!
I personaggi sono stati disegnati da Jose Alves da Silva in modo che potessero venire stampati in 3D senza supporti. David stampato tutti i modelli al doppio delle dimensioni del modello originale utilizzando Z – ABS. Tutte le stampe sono state effettuate con un layer 0,14, con l’eccezione delle teste, stampate a risoluzione più elevata per facilitare la finitura. Al termine delle stampe, le parti sono state levigate con carta vetrata a grana 320. La polvere è stata rimossa con aria compressa.
Le parti sono state trattate con un sottile strato di lacca Delft sigillante, per riempire gli spazi tra i layer. Successivamente, sono state ulteriormente levigate.
iI modelli sono stati quindi trattati con Rust-Oleum 2 in 1 filler & sandable primer. Questo ha permesso di individuare più facilmente aree che necessitavano di ulteriore finitura.
Una volta asciutti, i ,modelli sono stati levigati sempre con carta abrasiva 320. E’ stato usato uno stucco Tamiya per riempire tutte le zone ruvide rimanenti e piccole traccie di delaminazione talvolta presenti nelle grandi stampe.
Al termine, David ha praticato un piccolo foro in una delle superfici articolari del modello in aree non visibili, ed applicato con colla a caldo uno bastoncino di legno nel foro per supportare il modello durante la pittura . Poi ha spruzzato una mano di fondo grigio Tamiya raffinato ed ha fatto un controllo finale del modello.
David ha utilizzato principalmente vernici acriliche come il Golden fluid e altri materiali acrilici, Tamiya , Valejo e kit Garage. Per finiture speciali come le zone cromate e metalliche nei motori e nelle ali di “Eddie il cane”, ha usato vernici e smalti Alclad II. Le vernici sono state applicate con un aerografo per la maggior parte della base e le ombre, e con un pennello per i particolari. Una volta che tutti i colori sono stati applicati la finitura è stata effettuata con Testers a pelo opaco nella maggior parte delle aree, ad eccezione del metallo e delle aree cromato sui quali è stato spruzzato uno strato sottile di Pledge Futuro, e degli occhi, finiti con una mano di vernice acrilica lucida. Una volta che tutta la vernice si è asciugata, ha assemblato il modello. L’assemblaggio è stato effettuato con colla a caldo. L’ effetto finale è davvero brillante!
The Artec Shapify Booth è un sistema totalmente automatico per realizzare scansioni e statuette 3D (selfie) di figure umane. Può essere impiegato per vendere centinaia di statuine ogni mese. Collocate il soggetto sulla piattaforma nella posa preferita e avviate la scansione: verrà completata in 12 secondi, e 3 minuti dopo un dettagliato modello 3D a colori sarà pronto. Il modello potrà essere stampato utilizzando il servizio di stampa e consegna Shapify o la vostra stampante personale. Il cliente potrà ritirare il suo ritratto tridimensionale nel giorno concordato, o riceverlo per posta.
Perfetto per ambienti con un elevato passaggio , Shapify Booth capitalizza il flusso dei clienti esistenti, attira nuovi clienti e assicura che questi tornino a ritirare i loro ritratti. La cabina può facilmente venire spostata in diverse posizioni per massimizzare il numero di clienti. Collocatela in un luogo affollato, come un parco a tema, un centro commerciale o un aeroporto , e potrete vedere presto un assembramento di persone impazienti di poter realizzare ed acquistare un ritratto 3D.
Sino a qualche anno fa, molti fotografi con studi in affollati centri commerciali investivano ingenti cifre (fino a 200.000€) per dotarsi di MiniLab in grado di sviluppare e stampare rullini fotografici dei clienti, che potevano sfruttare il tempo necessario a fare la spesa per ritirare al termine le loro fotografie pronte.
Purtroppo ormai il negativo è relegato a poche fotografie professionali, e i MiniLab hanno fatto il loro tempo. Ma le opportunità per i fotografi di fare business non sono finite. Agli albori della fotografia, anche le famiglie meno abbienti, nei momenti più importanti della vita, ben vestite, dal fotografo, per un ritratto in posa che costava uno stipendio. Miliardi di fotografie scattate frettolosamente durante i week-end e le vacanze sono andate perdute, ma queste no. I nostri nonni sono ancora nelle cornici, perché queste foto erano preziose. Lo stesso accadrà per le statuette 3D. Sono oggetti preziosi, che possiamo toccare oltre che guardare, e che ci ritraggono con una verosimiglianza che va oltre qualsiasi fotografia. Non perdete l’occasione di essere protagonisti di questa rivoluzione.
ShareMind, partner certificato Artec Group, offre soluzioni le soluzioni di acquisto e noleggio più adatte alle vostre esigenze.
La stampa 3D, come tutte le tecnologie, ha dei limiti. Nel caso di piccoli oggetti con intricati dettagli, oltre a giocare un ruolo fondamentale la accuratezza e ripetibilità che caratterizzano la stampante usata, anche lo stesso impiego di un materiale termoplastico impone delle significative limitazioni. Quando le dimensioni del particolare da stampare si avvicinano alle diametro del filamento estruso, il materiale deposto apporta al modello in fase di costruzione un calore sufficiente a causarne quantomeno la deformazione. In gran parte, la qualità dei risultati ottenibili dipende dalla qualità della stampante utilizzata, ma influiscono altri fattori, quali (naturalmente) il filamento, il software di slicing utilizzato e la disposizione degli oggetti sul piano di lavoro.
Vediamo come questi fattori intervengono, e quali sono gli accorgimenti per stampare meglio piccoli ed intricati oggetti.
Accuratezza – Naturalmente, valori inferiori riguardo alla tolleranza, movimento minimo, ripetibilità sono preferibili, e influiscono forse più di ogni altra cosa nella possibilità di ottenere dettagli minimi.
Planarità – Lo abbiamo detto più volte, senza un piano perfettamente livellato non si va lontano. I piccoli oggetti risentono molto più di quelli grandi di eventuali errori di livellamento.
Adesione del materiale – Nei piccoli oggetti è fondamentale. Hanno generalmente modeste basi di appoggio, e tendono molto più facilmente di quelli grandi a staccarsi.
Qualità – E’ abbastanza ovvio che per affrontare stampe “challenging” è necessario prima di tutto usare filamenti di ottima qualità. Il filamento deve avere (più che per le stampe grandi) una ottima uniformità di diametro e una buona adesione inter-layer. Più gli oggetti sono piccoli, più facilmente possono rompersi se l’adesione tra gli strati è insufficiente.
Temperatura – Più il filamento fonde a temperature elevate, meglio è. Il materiale già deposto è meno incline alla deformazione dovuta alla deposizione di nuovo materiale. Per questo è significativo poter contare anche su un estrusore in grado di raggiungere temperature elevate e supportare quindi più materiali.
Stato di transizione – E’ importante che la temperatura di transizione del filamento sia più distante possibile da quella di lavoro, in modo che il nuovo materiale estruso non influenzi eccessivamente quello già deposto.
Caratteristiche generali – Ovviamente, le strategie dei percorsi di deposizione sono determinanti per ottenere un buon livello di dettaglio. Importanti la qualità dei riempimenti sui piani e sugli spigoli, la velocità di deposizione dei profili esterni e non ultime le strategie di traslazione e gli attacchi tra un oggetto ed un altro: stiamo stampando particolari delicati, che possono staccarsi anche per impatti minimi!
Gestione del raffreddamento – Nella stampa di piccoli oggetti la presenza di una ventola e la sua corretta gestione sono cruciali. Troppo raffreddamento può ridurre l’adesione inter-layer; troppo poco raffreddamento può causare la deformazione o la fusione dei dettagli.
Supporti – Non ce ne dimentichiamo. Una piccola, delicata parte stampata bene ma con supporti difficilmente rimovibili significa solo spreco di filamento. La rimozione dei supporti deve essere sufficientemente semplice da non compromettere la fragilità del modello!
Quantità di oggetti – I piccoli oggetti sono “gregari”… non amano la solitudine. La questione è semplice: se l’estrusore insiste eccessivamente, layer dopo layer, su una zona di lavoro molto piccola, la deforma o la fonde irrimediabilmente. Qui non è più questione della qualità della stampante, del filamento o del software: è questione di fisica. Di conseguenza, è opportuno stampare più oggetti insieme. In questo modo, dal momento che la deposizione avviene per strati, l’estrusore sarà costretto a spostarsi di oggetto in oggetto per ciascuno strato, dando modo allo strato precedente di raffreddarsi a sufficienza.
Tipologia degli oggetti – E’ opportuno, se sono presenti oggetti “appuntiti” (es., piramidi, coni e similari), che vengano collocati sul piano di lavoro anche oggetti “più alti” rispetto a quelli “appuntiti”. Bisogna fare in sostanza in modo che gli ultimi layer deposti (appunto quelli più in alto) abbiano una superficie sufficientemente ampia da consentire un adeguato raffreddamento dello strato precedente.
L’elettronica è uno dei campi nei quali si sperimenta più frequentemente. Ma non è semplice trovare dei contenitori adatti a contenere schede, circuiti, comandi adeguati alle esigenze. La migliore soluzione è progettare il contenitore adatto e stamparlo in 3D.
Anche in questo caso, non sempre si riesce ad ottenere un valido prototipo o una piccola serie, che rispetti le tolleranze meccaniche e possa essere presentato con una qualità simile a quella di un prodotto industriale. Zortax, oltre ad offrire un livello di dettaglio, una finitura e una robustezza superiori, grazie all’esclusivo controllo degli offset offerto dal software Z-Suite garantisce un perfetto accoppiamento delle parti da assemblare, essenziale per realizzare contenitori caratterizzati da un’estetica e da una funzionalità professionali. E’ il caso, in pieno, del controller MIDI rappresentato nel video in basso.
Con un punteggio di 5 stelle per valore, design, esperienza e prezzo, EVA ha ottenuto l’oro nella nomination iReviews 2014 come migliore scanner 3D con un prezzo sino a 50000$
EVA è un versatile scanner 3D a brandeggio manuale, e questo significa che non è soggetto alle stesse restrizioni dei sistemi montati su stand o tripodi. EVA consente di acquisire svariati soggetti, inclusi corpi umani, caratteristica che ne estende le applicazioni. Con la possibilità di acquisire rapidamente e accuratamente dei corpi, si aprono svariate possibilità nelle applicazioni ortopediche, ortesiche e protesiche.
E’ possibile anche utilizzare le scansioni in contesti che comprendono altri modelli 3D, per ottenere effetti speciali per cinema, televisione e altri media di intrattenimento. EVA apre anche un mondo di possibilità nel campo della ricerca, che rende il mondo un posto migliore.
Il design hand-held rende Artec EVA semplice da utilizzare come una videocamera. Una ergonomica maniglia rende la scansione confortevole, importante aspetto durante l’acquisizione di grandi oggetti che richiedono diversi minuti per la cattura. EVA può acquisire sino a 16 frame per secondo, allineati automaticamente dal potente software Artec Studio in tempo reale, rendendo la scansione non soltanto veloce, ma anche accurata. Questo è particolarmente importante quando non soltanto la velocità, ma anche l’accuratezza sono importanti, come ad esempio nelle investigazioni ed applicazioni legali, nella ricerca medica o nell’animazione CGI. Ciò può potenzialmente salvare vite, provare un’innocenza e migliorare la qualità della vita per milioni di persone.
Artec Group, con base in Lussemburgo, è un’azienda dedicata alla progettazione e fabbricazione di prodotti innovativi. Il team è composto di persone che hanno lavorato insieme da oltre 10 anni, e che sono esperte in campi come il 3D imaging ed il riconoscimento facciale. Con uffici anche a Palo Alto (CA) e a Mosca (RU), Artec Group è presente in molti paesi del mondo con una vasta rete di distributori certificati, che offrono la possibilità di dimostrazioni dal vivo e sono in grado di supportare totalmente i clienti.
Motivazioni della premiazione:
“Artec Eva è molto facile da usare . Basta premere il tasto sull’unità e iniziare la scansione di un oggetto, utilizzando lo scanner come una videocamera . Non c’è nessuna preoccupazione di fare qualcosa di sbagliato. Segnali audio e visivi guidano l’utente durante il processo di scansione. Questi ausili aiutano a ridurre la curva di apprendimento al minimo, e consentono di produrre una scansione di alta qualità anche al primo tentativo. Qualunque problema dovesse verificarsi è risolvibile: è possibile tornare su aree non acquisite ed aggiungerle al modello. Al termine della scansione, il software si occupa del postprocessing. Allinea le scansioni , le fonde in un modello 3D, e permette di levigare le superfici, migliorare i bordi, riempire i fori e ottimizzare i dati. Nella versione in grado di acquisire texture, è possibile applicarle al modello. Al termine di tutte le operazioni, è possibile salvare i dati in svariati diffusi formati 3D, compatibili con la maggior parte delle applicazioni. Nel complesso , abbiamo trovato Artec Eva un prodotto innovativo, a prezzi accessibili per uno scanner nella sua classe, molto facile da usare e in grado di produrre risultati di alta qualità senza dover essere un esperto di scansione 3D e telemetria.
Con tutte le caratteristiche meravigliose incluse in questo pacchetto , siamo lieti di assegnare il Artec Eva il primo posto nella nostra lista iReviews dei migliori scanner 3D 2015 sotto $ 50.000.”
Prezzo: 12700€ + IVA
ShareBot NG è una tra le più diffuse e popolari stampanti 3D commercializzate in Italia.
Parzialmente derivata da progetti precedenti (ShareBot PRO, una macchina con telaio in compensato), ha introdotto l’innovazione (per la ShareBot) di un telaio in inox, rivestito con pannelli in plexiglass. Basata su software ed elettronica OpenSource, la macchina si rivolge ad un pubblico “medio”, che desidera un sistema già assemblato con un discreto volume di lavoro, e la possibilità di lavorare anche con filamenti (es. ABS) che richiedono il piano di lavoro riscaldato.
CraftBot è una macchina integralmente nuova, frutto di una campagna Kickstarter di successo. Pur essendo pienamente compatibile con applicativi OpenSource, CraftBot è basata su una moderna elettronica ed un software proprietari.
Per molti aspetti, le due macchine si somigliano. Condividono infatti lo stesso peso, lo stesso volume di lavoro (per la ShareBot con singolo estrusore), e si rivolgono fondamentalmente alla stessa tipologia di utenti.
Vale la pena analizzare un po’ più a fondo le caratteristiche di entrambe per metterle a confronto.
Estetica
De gustibus non est disputandum. Non siamo in grado di dire quale macchina sia “più bella”, ma possiamo esprimere comunque qualche considerazione. La Next Generation ha un aspetto più “techno”, evidenziato dalle parti visibili del telaio in acciaio inox e dai pannelli in plexiglass colorato. La CrafBot ha nell’insieme un’estetica più minimalista e sobria. ShareBot è disponibile in Bianco e Nero, mentre la CraftBot è disponibile in 6 diversi colori. Migliore la visibilità sui tre lati per la CrafBot.
Entrambe caratterizzate da una geometria “a cubo” semichiusa, si differenziano notevolmente dal punto di vista del telaio. ShareBot presenta una struttura costruita con profile a L inox rivettati, che definisce i “bordi” della macchina. Su questa struttura sono fissati, sia per un ulteriore irrigidimento, sia con funzioni estetiche, sia come carter protettivi per mantenere più costante la temperatura, dei panelli di plexiglass (bianchi o neri).
CraftBox utilizza invece una struttura fondamentalmente monoblocco in acciaio piegato, realizzato in modo totalmente automatico da centri CNC. Particolari curvature sui bordi verticali assicurano un buona rigidità. Nelle fiancate laterali sono presenti dei pannelli in plexiglass trasparente, anche questi con la funzione di mantenere costante la temperatura interna.
Architettura
ShareBot impiega una convenzionale architettura “H-Bot”, mentre CrafBot si affida, secondo le recenti tendenze, ad una architettura “CoreXY”. In entrambe le macchine, il piano Z viene azionato da una vite trapezoidale con boccola antrifrizione, che fa scorrere il piano lungo due guide cilindriche. Nel caso CraftBot, la vite ruota su due cuscinetti (superiore ed inferiore), mentre per la ShareBot il cuscinetto superiore è assente: la vite è fissata soltanto in basso.
Il cablaggio della CraftBot appare più “pulito” e robusto. I cavi scorrono infatti all’interno di “chain guides”, le stesse utilizzate per le macchine CNC, mentre per la ShareBot vengono semplicemente raccolti in una calza elastica.e risultano quindi un po’ più disordinati.
Elettronica
Rispetto alla elettronica utilizzata, le due macchine risultano molto diverse.
ShareBot è basata su un’elettronica Rumba (R.eprap U.niversal M.ega B.oard with A.llegro driver) ad 8 bit, una singola scheda che racchiude le funzionalità di una scheda compatibile Arduino Mega 2560 e RAMPS. I driver di controllo sono compatibili Polou. La soluzione Arduino/Ramps è quella di solito impiegata nelle macchine RepRap. In sostanza, a parte il diverso packaging, niente di nuovo sotto il sole. La scheda Rumba può pilotare 6 motori passo/passo (es. 4 motori assi+2 motori estrusori, 3 assi + 3 estrusori etc.).
Nella scheda, la soluzione di utilizzare delle morsettiere per il collegamento dei motori e dei servizi ausiliari appare piuttosto datata e potrebbe dar luogo a contatti problematici, a causa della possibile ossidazione dei fili all’interno delle morsettiere.
CrafBot, rivelando un progetto ben più più ambizioso, utilizza schede proprietarie (progettate e realizzate da CraftUnique) sia per la gestione delle funzionalità principali della macchina, sia per il display touchscreen a colori integrato. La mainboard è basata sul processore ARM Cortex M3, che opera a 32 bit. Il cablaggio della scheda è estremamente pulito, e l’adozione di connettori a connessione rapida sia per i motori, sia per i servizi ausiliari (estrusore, letto riscaldato) assicura una maggiore comodità di intervento nel caso di necessità di sostituzione.
Comunicazione
Entrambe le macchine possono funzionare in modalità stand-alone (scollegate dal computer). Nel caso della ShareBot, i file da stampare possono essere inviati alla stampante tramite una scheda SD. Per la CraftBot, è invece disponibile una porta USB nella quale è possibile inserire una più robusta Pendrive.
Qualora l’utente opti per un collegamento diretto al PC tramite cavo USB, nel caso di ShareBot la comunicazione viene affidata a programmi OpenSource (es. Repetier-Host), mentre per la CraftBot (oltre alla possibilità di usare applicativi OpenSource) è disponibile la comoda utility CrafPrint, che consente il collegamento bidirezionale con la macchina e la possibilità di intervenire sui parametri di stampa in tempo reale.
Display
Anche l’interfaccia di controllo è notevolmente diversa nelle due macchine. ShareBot utilizza un display monocromatico testuale e un Jog a manopola che permette di scorrere tra le varie opzioni.
CraftBot utilizza un esclusivo, ampio display grafico touchscreen a colori. La navigazione è semplificata (non è necessario scorrere tra vari menu). Il display supporta diverse lingue selezionabili, tra le quali l’Italiano. La luminosità del display (e dell’illuminazione LED interna) può essere regolata con comodi cursori touch.
Entrambe le macchine dichiarano un layer minimo di 50 micron. Sull’asse Z, le due macchine presentano prestazioni simili (0,0025 mm per NG e 0,0020 mm per CraftBot). Notevolmente diversa invece la risoluzione XY: 0,06 mm per la ShareBot NG, 0,004 mm per la CraftBot.
Non abbiamo effettuato seri test comparativi, che presupporrebbero lo stesso filamento, stessi parametri e modelli specifici che consentano di evidenziare le capacità delle due stampanti di affrontare particolari situazioni. Non appena disporremo di una ShareBot NG sarà nostra cura effettuare un test rigoroso. Per il momento, pubblichiamo qualche immagine di risultati ottenuti con entrambi i modelli. Gli oggetti sono approssimativamente delle stesse dimensioni.
E’ disponibile (come opzione) esclusivamente sulla ShareBot. CraftBot, come diverse altre recenti macchine, non lo prevede affatto. A nostro avviso, lo sosteniamo da tempo, il doppio estrusore raramente rappresenta un vantaggio, e più spesso si rivela una costosa, scarsamente utile trovata marketing. La presenza del doppio estrusore (che ha un costo non indifferente) riduce sensibilmente il campo utile di lavoro (da 250 a 180 mm per la ShareBot). In generale, peggiora la qualità delle stampe, aggiungendo masse mobili che aumentano l’inerzia e l’imprecisione. Questo non è tuttavia il caso di ShareBot, nella quale è stata adottata la soluzione di rendere uno dei due estrusori svincolabile, e posizionabile a lato tramite una calamita. Purtroppo questa operazione implica comunque la necessità di una complessa taratura nel caso in cui il secondo estrusore venga ricollegato, e considerando la sua scarsa utilità (stampare a due colori anziché uno non cambia molto), si finisce per lasciare il secondo estrusore perennemente parcheggiato. In effetti, non siamo mai riusciti a vedere, neppure durante le fiere negli stessi stand ShareBot, il secondo estrusore in funzione, e la casa ne raccomanda l’impiego soltanto ad utenti esperti. Per quanto riguarda la gestione dei supporti, nel caso CraftBot l’ottimo software di slicing (CraftWare) fornito consente di creare supporti estremamente facili da rimuovere e posizionabili in modo automatico o manuale, evitando l’uso del costoso PVA.
Confrontando le due macchine, CraftBot appare più attenta agli aspetti ergonomici. La visibilità è migliore, il caricamento del filamento più semplice, l’hot end è protetto da un rivestimento in gomma per evitare le scottature, e il piano di lavoro è rimovibile, cosa che facilita il distacco del materiale a fine stampa e permette di evitare potenziali ingiurie, consentendo di lavorare in una posizione più comoda. Anche la scelta di utilizzare una comune penna USB anziché una scheda SD per il funzionamento standalone ci sembra preferibile.
E’ difficile comparare l’opinione degli utenti per queste due macchine. Una stampante (ShareBot) è presente sul mercato da oltre un anno, l’altra (CraftBot) è stata appena presentata, e tutt’ora in fase di evoluzione. Per fornire un dato attendibile, ci siamo affidati alla classifica 3D Hubs 2015, che ha coinvolto una base decisamente ampia: 2279 recensioni, 335 ore di stesura, 1623 anni di esperienza totali e 317000 stampe effettuate.
Da questo vasto studio, ShareBot risulta, con un punteggio di 7.9, 18ma nella sua categoria (stampanti per appassionati), mentre CraftBot risulta prima nella categoria Low cost, con un punteggio di 9.0. Nella seguente tabella, il dettaglio dei singoli punteggi nei diversi aspetti esaminati.
SharBot NG | CraftBot | |
---|---|---|
Qualità stampe | 8.3 | 8.9 |
Facilità d'uso | 7.9 | 8.6 |
Qualità costruttiva | 8.0 | 9.7 |
Affidabilità | 8.1 | 8.9 |
Tasso di successo nelle stampe | 8.4 | 8.7 |
Supporto | 7.6 | 9.4 |
Comunità | 6.5 | 8.3 |
Costo di esercizio | 7.3 | 8.9 |
Software | 7.0 | 9.1 |
Valore | ND | 9.4 |
ShareBot NG | CraftBot | ||
---|---|---|---|
Telaio | Acciao Inox | Acciaio, integrale | |
Cover laterali | ND | Plexiglass | |
Carter | Plexiglass | Acciao, integrale | |
Colore | Bianco/Nero | 6 colori disponibili | |
Peso | 14 Kg | 14 Kg | |
Ingombro | 450x450x410 mm | 400x360x370mm | |
Velocità massima | 150 cm3/h | 250cm3/h | |
Ugello | 0,35 | 0,40 | |
Piano riscaldato | SI | SI | |
Monitor LCD | Integrato, monocromatico | Integrato, touchscreen, a colori | |
Area di lavoro con singolo estrusore | 250x200x200mm | 250x200x200mm | |
Area di lavoro con doppio estrusore | 180x200x200mm | ND | |
Piano di stampa rimovibile | No | Si | |
Stampa standalone | Si, da SD | Si, da USB pendrive | |
T.Max estrusore | 280° | 280° | |
T.Max piano di stampa | 90° | 100° | |
Risoluzione Z | 0,0025mm | 0,0020mm | |
Risoluzione XY | 0,06mm | 0,004mm | |
Scheda/Processore | Rumba (Arduino clone) 8 bit | Proprietaria, basata su ARM Cortex M3 32 bit | |
Microstep | da 1/8 a 1/16 con driver 4288 | 1/32 | |
Prezzo IVA esclusa | Da 1500€ (1 estrusore) | Da 950€ | |
Software di controllo | OpenSource | CraftPrint, bidirezionale o OpenSource | |
Software di slicing | OpenSource (es. Cura, Slic3R) | CraftWare o OpenSource |
Spesso mi chiedono “ma cosa ci si può fare di utile con una stampante 3D?”. A vedere le dimostrazioni nelle fiere (quasi sempre “vasi” astratti) molti hanno la percezione che gli utilizzi concreti siano alla fine pochi… Ma non è così. In questo simpatico esempio, uno dei nostri clienti si è costruito un oggetto “introvabile” che desiderava da molto…
– Piccola recensione della Zortrax M200 dell’Ing. Marco Urbinati –
Da qualche mese possessore di una Zortrax M200, messa subito sotto torchio per provarne le qualità e, ovviamente, per sviluppare con gioia tutta una serie di progetti che attendevano solo di essere resi concreti.
Da ingegnere meccanico e appassionato meccanico quale sono, uno di questi progetti era quello di regalare alla mia Fiat 500 del 1971 una serie di strumenti di controllo dello stato del propulsore integrandoli quanto meglio possibile nella plancia.
Prese alcune misure e valutate alcune soluzioni di fissaggio ho realizzato il modello del supporto al CAD…
…con lo stesso semplicissimo gesto che si fa quando si manda in stampa un documento di Word, ho dato tutto in pasto alla Zortrax M200, che ha reso concreta la mia idea in un tempo più che ragionevole (considerate le dimensioni in gioco!!)…
…verificati gli accoppiamenti (l’opzione dell’ “offset “ offerta dalla Z-Suite ha garantito di non aver problemi in questa fase, permettendomi di fornire un lieve margine ai fori senza dover intervenire sul cad!!)…
…è bastato, poi, eseguire i dovuti collegamenti elettrici e gli strumenti sono pronti!! Il mio regalo di Natale per la mia Fiat 500!!…Un piacevole effetto, direi!!..
La semplicità con cui con la Zortrax M200 è possibile stampare gli oggetti pensati e disegnati al CAD mi ha davvero sorpreso…così come l’elevata qualità di stampa che si ottiene senza dover compiere sforzi di alcun genere o prove su prove come accade con altre stampanti 3D.
Pensi, disegni, stampi…nulla di più semplice ed immediato con questa stampante! Sono davvero contento e soddisfatto del mio acquisto!!
Ing. Marco Urbinati
Un bel plastico 3D realizzato assemblando diversi componenti a colori stampati con una Zortrax M200. La qualità di queste macchine permette di ottenere perfetti accoppiamenti tra le parti, che facilitano il montaggio di plastici complessi.