La stampa 3D, soprattutto quando si parla di macchine affidabili come la Raise3D N2 Plus, è ormai matura per applicazioni professionali. Stavolta ce lo dimostra in modo eloquente l’architetto Marco Rubini, autore di una linea di elementi d’arredo sviluppata proprio con l’aiuto di una N2 Plus.
In direzione totalmente opposta a quella di svariati artisti che cercano consensi pubblicando serie sterminate di modellini 3D ultra miniaturizzati di dubbia utilità sui vari social, il designer di Città di Castello è decisamente andato sul concreto. Realizzando modelli in scala 1:1, ha fornito l’incontrovertibile prova della validità della stampa 3D come strumento ideale per materializzare l’immaginazione. Con applicazioni di reale ausilio nella progettazione e nella comunicazione.
Marco Rubini, sulla sua poltrona stampata con una Raise3D N2 Plus
L’incontro
Con tutta onestà, quando abbiamo parlato per la prima volta del suo progetto, ho pensato che Marco Rubini sopravvalutasse ingenuamente le potenzialità delle stampanti FDM. Mi aveva espresso l’intento di stampare “mobili” in grandezza naturale, con un qualità tale da farli sembrare veri. Parlava di poltrone, sedie, tavoli, divani. La mia prima risposta è stata “certo, tutto è possibile… stampando i modelli in parti, con molta pazienza è un obiettivo raggiungibile…“.
Non volevo scoraggiarlo. Ma in verità, non ero del tutto convinto della fattibilità dell’operazione.
D’altro lato, in molti anni di lavoro con progettisti, designer, ingegneri, medici, artigiani ed artisti, di visionari ne ho incontrati parecchi. E ho imparato a non sottovalutare l’incredibile potenza della cocciutaggine, quando si tratta di portare a termine anche le sfide più ambiziose. Così, una volta esposti più chiaramente possibile quelli che a mio avviso erano i limiti di questi sistemi, ho fornito all’architetto una Raise3D N2 Plus. Con la solenne promessa di assisterlo al meglio per aiutarlo a raggiungere i suoi intenti.
Marco Rubini non aveva alcuna esperienza precedente nell’utilizzo di stampanti 3D, né conoscenze specifiche riguardo ai filamenti utilizzabili e alle loro caratteristiche. Con incredibile impegno e determinazione, ha sperimentato i vari materiali, le diverse tecniche di accoppiamento e incollaggio delle varie parti, le soluzioni per la post lavorazione e la finitura. I risultati sono stati strabilianti.
Le realizzazioni di Marco Rubini
Il primo oggetto “impegnativo” è stato un appendiabiti molto divertente, “Fiocco”, ispirato ai bastoncini utilizzati per l’igiene personale.
Costruito in diversi pezzi, accoppiati tra loro tramite filettature, è stato successivamente leggermente carteggiato, verniciato con Duraloid AL30, un epossidico autolivellente che rimuove la scalettatura dei layer, e successivamente trattato con le vernici coloranti finali.
In basso, l’eccellente risultato raggiunto.
Visto il successo di questo primo progetto, l’architetto Rubini ha messo l’instancabile Raise3D N2 Plus “a cottimo”, realizzando le scocche di una voluminosa poltrona:
Scocca della poltrona in fase di verniciatura finale
Addirittura, per i primi prototipi da esporre al Salone del Mobile di Milano, mi ha confessato di aver realizzato persino il telaio in PLA Silver (nel progetto definitivo in acciaio).
I prototipi delle poltrone finiti
Il ruolo chiave della Raise3D N2 Plus nella realizzazione dei progetti
Le difficoltà di realizzare oggetti così grandi sono di grado superiore. Non soltanto si presentano complesse problematiche di accoppiamento delle parti, che richiedono incastri, spinature, difficili incollaggi, maestria nelle lavorazioni di post-processing.
Il punto chiave è che sono necessarie macchine in grado di stampare, senza interruzioni e con la stessa qualità, per giorni e giorni. Con molti sistemi che si scaldano eccessivamente, deformano i modelli o peggio ancora si inceppano improvvisamente, portare a termine stampe di questo genere senza difficoltà non è affatto scontato. Per questo la N2 Plus si colloca in una fascia a parte. Quella di un mulo instancabile, che premia la caparbietà dei progettisti più determinati, ed è in grado senza esitazioni di affrontare le task più impegnative.
Certamente, prototipi così realizzati non avranno la totale funzionalità delle successive implementazioni industriali. Ma, almeno da un punto di vista estetico, soddisfano pienamente l’esigenza di mostrare e promuovere il design di Marco Rubini.
Un intero ambiente (sgabello e appendiabiti) stampato in 3D in grandezza naturale
Il provocatorio sgabello VIP
Uno sgabello per sederi v.i.p.! (descrizione testuale dell’autore)
Vip è dedicato a quegli uomini (tanti) che per vivere devono sostenere il culo di altri uomini. Vip rappresenta un uomo, bianco o nero, che cerca solo di non affogare o di sopravvivere. La struttura è esile come lo è la vita di chi non ha nulla. La seduta è in rattan e velluto di seta rosso, delicato, morbido, ricercato. V.I.P.!! Bianco e Nero perchè gli sventurati sono sia bianchi che neri!
Si, senz’altro un ruolo importante per il successo di questi progetti è stato giocato dalla stampante. In grado di digerire senza problemi pressoché qualsiasi materiale, e di stampare ininterrottamente per settimane, la Raise3D N2 Plus ha confermato, guadagnandosi una promozione “sul campo”, le sue grandi doti di robustezza e affidabilità.
Doti per le quali anche in questo mese è stata preferita da importanti organizzazioni, quali l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, prestigioso ente del Ministero dei Beni Culturali, l’Istituto di Biostrutture e Bioimmagini (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e da Elt Roma, la principale azienda Nazionale per lo sviluppo di sistemi di difesa di interesse militare.
Si ringrazia Marco Rubini, con l’invito a visitare il suo interessante sito www.marcorubini.com, ricco di interessanti idee e spunti.