Per chi non l’avesse mai visto, suggerisco di trovare un momento tranquillo, magari in serata, dopo cena, davanti ad un camino acceso e con un bicchiere di buon whisky in mano, di guardare, in completo relax, questo straordinario video.
I maestri del modellismo: Pierre Sherri
Nel 1996 decisi di partecipare, esponendo piccole fresatrici a controllo numerico Roland, alla fiera di modellismo di Novegro. I modellisti mi attiravano: veri appassionati della meccanica, creativi, cultori della sperimentazione di tecniche e materiali.
Durante l’allestimento del piccolo stand, sbirciavo di tanto in tanto gli stand vicini, in cui pian piano trovavano posto straordinari “giocattoli per grandi”: navi, auto, carri armati, sommergibili, motori, treni realizzati con i più fini dettagli. Sono nel posto giusto, pensavo. Avevo quasi finito di sistemare il mio spazio, e ogni tanto mi cadeva l’occhio sullo stand a fianco, l’unico totalmente vuoto. Forse non l’avranno affittato, mi dicevo. Peccato, l’avrei preso io. Finisco di attaccare gli adesivi, controllo che tutto funzioni, e chiudo lo stand, rammaricato per l’occasione persa. Il giorno successivo, poco prima dell’apertura al pubblico, arriva un signore, spingendo un carrello con un grosso modello di auto sportiva. Va dritto verso lo stand vuoto. Lo mette al centro, e lo copre con un panno. Mi dedico ad altro, dimenticandomi del mio vicino. Accendo le macchine, preparo i computer, pronto a ricevere il pubblico. E il pubblico arriva. E che pubblico! All’apertura della fiera, dal fondo del salone entra un nutrito gruppo di persone, evidentemente importanti, circondato da cameramen, fotografi, giornalisti. Vengono dritti verso di me. Forse sarà una troupe televisiva, penso. Qualche volta nelle fiere succede… Speriamo riprendano anche il mio stand… E sembrerebbe proprio così… Ma all’ultimo momento, il plotone si piazza davanti allo stand del mio silenzioso vicino. Che toglie il panno dalla macchina, infila le chiavi nel cruscotto, e mette in moto. Il ruggito è inconfondibile: Ferrari, 12 cilindri. Le svariate centinaia di persone presenti nello stand ammutoliscono. L’uomo da qualche brusca accelerata al motore, lo fa funzionare per qualche minuto, e lo spegne. Il silenzio della sala dura ancora diversi minuti.
Beh, è inutile dire che ho passato i tre giorni della fiera esclusivamente a parlare con lui, a farmi raccontare la sua storia e quella della sua meraviglia. Pierre Sherri, francese, era un ingegnere di telecumunicazioni. Mai fatto modellismo in vita sua. Nel 1978, in viaggio di nozze con la moglie (in moto), assiste ad una corsa di prototipi. Vede una Ferrari 312PB. Se ne innamora. Decide di costruirsene una, da tenere in salotto. Ma la vuole vera. E’ ossessionato da questo progetto. Scrive alla Ferrari, per chiedere i disegni (naturalmente, senza ricevere risposta). Così decide di fare visita a Pierre Bardinon, proprietario del Mas Du Clos race track e collezionista, che possiede uno dei tre esemplari della vettura. Pierre deve essere stato convincente, perché ottiene il permesso di fotografare e addirittura smontare la vettura. Si mette al lavoro. Un lavoro lungo: 15 anni. 20.000 ore. Il realismo è impressionante. Pierre costruisce qualsiasi dettaglio. La macchina deve funzionare come quella vera, in tutto e per tutto.
Così, impara a soffiare il vetro, per realizzare lampadine a due filamenti in scala 1:3. Realizza dei veri pneumatici, imparando a vulcanizzare la gomma. Impara a saldare il titanio, perché il telaio dell’originale è in titanio e tale deve essere quello del modello. Costruisce persino una macchina per cucire speciale, con i punti in scala 1:3 per cucire la tappezzeria.
Produce i rivetti in scala 1:3, la batteria, i sette radiatori di cui è dotata la vettura, le candele… tutto. Il livello di perfezionismo si può capire solo pensando che – per ottenere lo stesso rumore del motore – registra il suono di quello vero, analizza la forma d’onda ed impiega circa 3 anni per la messa a punto. Arrivando a definire una speciale mappatura della centralina elettronica perché – per motivi legati all’impossibilità di scalare i rapporti aria-carburante, il motore del modellino parte immediatamente, mentre nell’auto vera alcuni cilindri stentano inizialmente l’accensione.
La vita di Pierre Sherri cambia. Ottiene un contratto di consulenza a vita da Ferrari. Viene invitato nei vari circoli Ferrari in tutto il mondo, a mostrare la sua meraviglia.
Diventa ricco, producendo e vendendo (a cifre superiori all’originale) sei esclusive repliche del suo modello. Restando però un uomo semplice, umile, più a suo agio nell’officina che in una conferenza stampa. Ah… dimenticavo… tutto realizzato con macchine manuali… Senza CNC.
Stompy, il gigante a sei piedi
La curiosità verso i nuovi progetti è sempre molta, e di tanto in tanto mi imbatto in qualcosa di veramente particolare. In questo caso, si tratta di un gigantesco robot esapode al quale stanno lavorando un gruppo di 19 ingegneri, specialisti di robotica, designer e produttori. Stompy peserà circa 2000 Kg, avrà sei gambe e un diametro di circa 6 metri. Al momento, l’investimento è stato di circa 100.000$, e il robot è a buon punto.
La tecnica costruttiva è decisamente interessante. La struttura principale è costituita da lastre in acciaio tagliate ad acqua, provviste di incastri. Le lastre vengono montate provvisoriamente con un veloce sistema di assemblaggio, e successivamente saldate con processi MIG e TIG.
Un’idea furba: sul bordo delle lastre sono ricavati dei profili a croce. Al centro della prossima immagine questi intagli sono evidenti:
Nel montaggio, vengono impiegati per fissare le lamiere tra loro, tramite bulloni e dadi a testa quadra. Una volta assemblate in questo modo. le lastre possono facilmente venire saldate.
Molte altre immagini sono disponibili nel blog Project Hexapod, in cui è anche possibile acquistare simpatiche magliette per sostenere il progetto.
Bye bye Laser?
Fino a poco tempo fa, la scansione 3D low cost era associata a sistemi piuttosto rudimentali, basati su uno stage di riferimento in cartone, un puntatore laser, una webcam e un software. Risultati non proprio entusiasmanti, importanti limiti dimensionali, complicate e non sempre segnate da successo procedure di allineamento delle scansioni da varie angolazioni per ottenere il modello finale. Più di un rischio per la vista nel proiettare in giro la banda del laser. Ma il low cost fa sempre effetto, e qualche curioso si è cimentato con questi attrezzi. Arrivando talvolta a costruire arzigogolati sistemi di movimentazione con motori passo passo, per evitare il brandeggio manuale del puntatore laser e cercare in questo modo di migliorare la qualità. Chi è arrivato a questo punto, e magari ha acquistato telecamere BN di qualità e puntatori più potenti, non è poi andato molto lontano sul piano dell’accuratezza, ma in compenso è riuscito a spendere di più che se avesse acquistato uno scanner 3D professionale industriale.
Per tutti coloro, e per gli altri interessati alla scansione a basso costo, buone notizie. L’abbinamento di sensori cinetici IR, di adeguati software di controllo e di programmi di reverse engineering abbordabili permette oggi di realizzare soluzioni di scansione 3D in tempo reale con cifre che vanno, a seconda dei dispositivi e dei software impiegati, da 700 a 2500€. Senza cartoni di calibrazione. Senza problemi di dimensioni. Senza allineamento manuale delle scansioni da varie angolazioni, e soprattutto senza le insidie e i limiti del laser (es., i famigerati capelli). Per avere un’idea dei risultati, ecco alcuni esempi su Youtube:
ShareMind ha investito diverso tempo nella sperimentazione di questi sistemi, sviluppando svariate soluzioni adatte alle più disparate esigenze:
- tre diverse tipologie di sensore
- scansione in tempo reale
- possibilità di controllare sino a 8 sensori simultaneamente
- software professionale 64bit multicore con molteplici funzionalità di base(cleaning, decimazione, registrazione automatica, chiusura fori, bridge, gestione bordi, mapping texture a colori etc.)
- funzionalità estese nei software di r.e. (autotopologia, feature, sculpting, modellazione etc.)
- possibilità di motion tracking
- possibilità di sviluppare interfacce ad hoc per applicazioni di sicurezza, medicali, training posturale, legali, repertazione, educational, gaming, controllo di dispositivi ed altro
Un esempio di configurazione di una tra le diverse soluzioni è visibile alla pagina ArNetic. A seconda delle esigenze, siamo in grado di fornire la soluzione più adatta ad integrare i benefici della scansione 3D nella vostra applicazione.
Fine dei Materiali. E' l'epoca delle Sostanze.
Sono molto orgoglioso di annunciare che ShareMind ha siglato un importante accordo di distribuzione per l’Italia dei prodotti Allegorithmic. Mi ero imbattuto in questa dinamica software house nel 2009, alla ricerca di soluzioni innovative per la creazione di materiali di rendering. Il loro prodotto di punta dell’epoca, MapZone, mi aveva entusiasmato. Usando questo eccellente applicativo parametrico e non lineare, avevo sviluppato parecchi materiali per Maxwell Render, conquistando per un certo periodo il primo posto, con il nickname Artaud, nella classifica degli sviluppatori certificati. Dall’evoluzione di MapZone nasce la suite Substance. Il nome è significativo, e segna di fatto il superamento del concetto di materiale, sostituito, con un’accezione più ampia, da quello di sostanza. Le Sostanze Allegorithmic, con un implicito riferimento ai misteri dell’alchimia, sono dinamiche, cangianti, miscelabili tra loro, ed attraverso un’intricata trama di parametri, filtri, controlli, possono dar luogo ad infinite combinazioni.
Con ben 12 diversi prodotti, Allegorithmic si rivolge non soltanto agli architetti e designer alle prese con impegnativi rendering ed animazioni, ma soprattutto agli artisti 3D, agli sviluppatori di nuovi contenitori e contenuti digitali e challenging on-line games.
E non è finita. Le Sostanze, oltre a poter essere impiegate per produrre accattivanti immagini e filmati, grazie ad un potente controllo delle mappe Normal e Heigh, possono venire congelate attraverso appropriati programmi in bassorilievi 3D, lavorabili con sistemi CNC, router e pantografi a controllo numerico per ottenere modelli fisici. Ad esempio, per realizzare stampi replicare per pellami, legno, mattoni, tegole, pietre… ma anche monili, decorazioni, gioielli…
Le applicazioni sono davvero notevoli.
Inciso l'alluminio si fa prezioso
Pubblico con estremo piacere (debbo confessarlo, senza neppure chiedere l’autorizzazione) un piccolo articolo su un’artista orafa che mi ha colpito per l’originalità della sua proposta. Gioielli in alluminio, arricchito da incisioni, graffi, graffiti, segni.
Mi piace, questa proposta. Per il coraggio di proporre preziosi realizzati con un metallo non considerato prezioso, e per quanto ciò sia perfettamente aderente a questo difficile momento. Per la scelta del metallo, così caratteristico. Leggero come pochi altri metalli. Difficile, difficilissimo da lavorare. Un metallo che si lascia attaccare dall’ossidazione solo in superficie, conservando un cuore purissimo. Un metallo che non è freddo come tutti gli altri, ma che si lascia attraversare dal calore. Dall’energia, dalla corrente.
Si, mi piace davvero questa proposta. Mi sembra un insegnamento da seguire, per molti artigiani. Per quegli “artefiici”, intelligenti e liberi che vogliono progettare e proporre le loro belle idee, e che hanno la forza di sperimentare percorsi nuovi.
PS
Se otterrò l’autorizzazione, pubblicherò molto volentieri il link al sito di questa artista.
Aggiunto il 17 novembre 2012….
Ho ottenuto l’autorizzazione: ecco il link al sito di Eliana Negroni. Merita.
Novità di SprutCAM 8
Sfruttamento di tutte le risorse dei moderni PC
SprutCAM 8 è un’applicazione per Windows 64 bit. E’ noto che le applicazioni a 32 bit non possono accedere ad oltre 2Gb di RAM. La nuova versione SprutCAM 8 offre una valida implementazione della tecnologia 64 bit per affrontare modelli complessi con migliaia di superfici, che danno luogo a milioni di linee di codice NC.
In aggiunta, il team di sviluppatori di SprutCAM hanno sfruttato la tecnologia Multithread per ottenere una parallelizzazione nei calcoli che consente di trarre vantaggio dai processori multicore, riducendo significativamente i tempi di calcolo. Nella versione 8 è infine in corso di sviluppo una tecnologia che consente di sfruttare le capacità di calcolo delle moderne GPU, che contengono migliaia di unità di calcolo, utilizzabili per migliorare ulteriormente le prestazioni del sistema.
Nuovo sistema di installazione On-Line
SprutCAM 8 viene ora reso accessibile con una nuova tecnologia di installazione. Il nuovo installer online “SCSetup.exe” effettua la scansione del server web SprutCAM per individuare i moduli disponibili e li scarica. Sono disponibili varie opzioni, e la possibilità di installare solotano i moduli necessari, evitando gli altri (che non vengono scaricati). Le successive installazioni usano i moduli precedentemente scaricati, per accelerare il processo di installazione. Il nuovo procedimento è particolarmente orientato allo sviluppo di soluzioni personalizzate da parte dei distributori di SprutCAM, che si distinguono per la traduzione, i tutorial, le guide, gli schemi di macchine e postprocessor a corredo. Naturalmente, in alternativa è disponibile la classica versione dell’installazione da disco, sempre con personalizzazioni del distributore locale. Nel tempo, verranno aggiunte funzionalità ed aggiornamenti al programma SCSetup online.
Interfaccia aggiornata
SprutCAM 8 da il benvenuto ai suoi utenti con una pagina che contiene i collegamenti rapidi ai nuovi progetti, ai lavori completati, ai lavori in corso e ad una serie di altri utili elementi. Le Notizie Online permettono di restare sempre in contatto sia con le novità di Sprut Technology, sia con quelle del proprio distributore. Queste informazioni non annoiano e non sono persistenti: la pagina scompare non appena si inizia il lavoro.
Il pannello strumenti è stato ridisegnato, e collocato interamente nella parte superiore dello schermo, anzichè essere suddiviso in due pannelli come in precedenza. Questo riduce gli spostamenti del mouse necessari ad accedere alle varie funzioni. Il nuovo pannello strumenti include anche nuovi, estensivi messaggi di suggerimento particolarmente utili per i nuovi utenti.
Il nuovo pannello è quello migliore tra quelli sino ad ora realizzati da Sprut Technology.
SprutCAM 8 usa nuove finestre di dialogo per l’apertura e il salvataggio, che consentono di vedere l’anteprima dei progetti.
Interazione con i sistemi CAD
Anzichè proporre diverse versioni “plug-in”, che a scapito della comodità di connessione con uno specifico sistema CAD ne sacrificano la flessibilità nell’utilizzo e negli aggiornamenti, SprutCAM 8 supporta in modo diretto oltre 20 interfacce verso i più diffusi sistemi CAD (naturalmente, nelle versioni più recenti). Come nota speciale, SprutCAM è dotato anche di un’interfaccia verso FreeCAD, un potente CAD gratuito.
SprutCAM usa FreeCAD per importare geometrie nel formato STEP. Quando viene importato un file “*.stp” per la prima volta, SprutCAM effettua il download di FreeCAD, e le volte successive l’importazione STEP resta disponibile senza alcun costo per l’utente.
Nuovo metodo di definizione del grezzo.
Gli sviluppatori di SprutCAM hanno sempre cercato di evitare la duplicazione di funzionalità proprie dei sistemi CAD, ma alcune funzioni sono particolarmente utili nella creazione del grezzo di lavorazione. Per grezzi da fusione o forgiati la forma del grezzo è simile a quella del modello finale, con un sovrametallo di un certo spessore. Naturalmente è sempre possibile modellare la forma del grezzo in modo dettagliato con qualsiasi sistema CAD 3D, ma per i grezzi da fusione questa funzione, supportata da SprutCAM 8 è più rapida.
Supporto di nuovi tipi di macchina
Non ci sono limiti nei tipi di macchina supportati. SprutCAM 7 utilizzava già schemi cinematici 3D di nuova generazione, che non ponevano limiti al numero e al tipo di assi ed utensili supportati. SprutCAM 8 estende queste capacità introducendo nuovi schemi per i robot industriali.
Ulteriori passi in avanti rispetto alle macchine sono stati compiuti con il supporto del multitask machining (MTM), macchine con diversi utensili gestiti da differenti controlli NC. SprutCAM 8 permette la programmazione multitask di centri di tornitura con mandrino contrapposto (due grezzi nella stessa area di lavoro), per i quali viene anche gestito il carico/scarico pezzo.
Nuove funzionalità nelle lavorazioni a 5 assi
Sprut Technology continua ad investire nello sviluppo di tecnologie di lavorazione a 5 assi, per rispondere alle esigenze espresse dai clienti.
Nel calcolo del percorso utensile, SprutCAM 8 considera i limiti delle possibili transizioni degli assi rotanti. Se una transizione su un asse raggiunge il limite, l’utensile viene retratto, e gli assi della macchina transitano verso una posizione che consente la successiva prosecuzione della lavorazione. Se i limiti impediscono la lavorazione diun certo elemento del percorso questo elemento viene escluso, e la transizione viene effettuata oltre una superficie di sicurezza, che può essere un piano, una sfera o un cilindro.
La successiva implementazione riguarda la gestione delle repliche del percorso utensile. La precedente opzione per effettuare le repliche attorno agli assi della macchina è stata molto popolare. ma questa opzione non può essere utilizzata nella modalità TCPM (tool central point managemente mode), che supportata da un gran numero di moderne macchine. La nuova opzione di gestione delle repliche opera all’interno della modalità TCPM.
SprutCAM 7 aveva due distinte lavorazioni di foratura: forature semplici e forature 5D. SprutCAM 8 utilizza soltanto una lavorazione di foratura che copre entrambe le precedenti funzioni. Per compatibilità con i vecchi postprocessor la lavorazione di foratura ha l’opzione “Usa il vecchio formato cicli (Cycle)”. La nuova lavorazione supporta l’ordinamento dei fori da lavorare per piani, minima rottura trucioli ed altre.
Simulazione della macchina
La restrizione relativa alle lavorazioni di tornitura successive a lavorazioni di fresatura è stata rimossa. SprutCAM 8 simula questo tipo di lavorazioni esattamente come accadono su macchine reali.
Il controllo collisioni è stato potenziato, per gestire le collisioni tra diversi elementi della macchina tra loro, con l’utensile o con la parte. Quando viene rilevata una collisione, gli elementi coinvolti vengono evidenziati e le corrispondenti linee del programma vengono marcate con punti esclamativi rossi.
Sono stati implementati nuovi meccanismi per il controllo dei tallonamenti. Quando l’utensile penetra nella parte ad una profondità superiore a quella consentita, la corrispondente linea di programma viene marcata con un punto interrogativo rosso. Se è attiva l’opzione “Arresta su errore”, la simulazione si interrompe.
Definizione interattiva degli approcci nelle lavorazioni di contornatura
La definizione degli approcci nelle lavorazioni di contornatura è stata potenziata. Ora è possibile definire gli approcci direttamente nella finestra grafica, con la possibilità di specificare valori esatti. L’apporccio è possibile anche da posizioni arbitrarie.
Lavorazione rotativa
La lavorazione rotativa ora è possibile anche con l’asse dell’utensile parallelo all’asse di rotazione. Per attivare questa modalità è sufficiente impostare l’angolo laterale a 90°. Questo approccio permette di generare un semplice percorso utensile anche su macchine a 3 assi sfruttando la lavorazione rotativa. Come vantaggio rispetto alla sgrossatura a livelli, questo sistema consente di lavorare anche sottosquadri, e di generare percorsi elicoidali.
Tornitura con asse B
La tornitura con asse B permette di lavorare elementi difficili da raggiungere con una singola lavorazione, controllando in continuo l’asse B durante il transito lungo il contorno. Questo approccio riduce il numero di cambi utensile, incrementando l’efficienza della macchina. Il percorso è calcolato usando un contorno definito dall’utente, e il valore dell’asse B in ciascun punto del contorno. L’utente può specificare un qualsiasi numero di valori dell’asse B, che possono essere impostati su posizioni arbitrarie lungo il contorno.
Lavorazioni di elettroerosione 2D e 4D
Il processo per la creazione di lavorazioni di elettroerosione è stato significativamente migliorato. Ora è totalmente interattivo e permette l’inserimento di misure ed angoli direttamente nella finestra grafica.
Firma digitale
Postprocessor, schemi macchina, traduzione e materiali per la formazione sono ora crittografati. Questo consente ai distributori di fornire versioni del programma e moduli personalizzati, protetti da copyright e da copia illegale, e di diffondere i loro prodotti attraverso il web market di Sprut Technology.
T-FLEX CAD. Il Re della parametrizzazione. Parte II
Sergey Kozlov, Sergey Kuraskin
Gli autori sono specialmente grati ad Ilya Anaskin e Pavel Ksenofontov – i membri del team “Top-Systems” che hanno realizzato gli esempi e i video per la Parte I e la Parte II dell’articolo.…
Nella prima parte di questo articolo sono state descritte soltanto alcune delle potenti capacità parametriche di T-FLEX CAD, principalmente correlate alla costruzione di parti separate…
La seconda parte si focalizza principalmente sulla parametrizzazione di modelli di assemblaggi, sulle varie tecniche utilizzabili per costruire modelli parametrici, l’impiego di tecnologie adattive, ed alcune procedure “avanzate” utilizzabili nella modellazione parametrica con T-FLEX CAD.
17. Per iniziare, vorremo dimostrare un’altra funzionalità dei modelli parametrici di
T-FLEX CAD, che francamente avrebbe dovuto essere descritta nella Parte I.
Ci riferiamo agli strumenti integrati di animazione presenti nella versione standard di
T-FLEX. Il primo esempio dimostra l’animazione di un modello parametrico, nel quale una variabile base cambia ciclicamente; le altre modifiche avvengono automaticamente all’interno del modello parametrico T-FLEX CAD. Durante l’esecuzione dell’animazione, l’utente controlla i parametri del modello (variabili). Questo consente non soltanto di gestire i movimenti della camera, l’assemblaggio/disassemlaggio, ma anche di controllare tutti quei cambiamenti che possono essere ottenuti esclusivamente come risultato del coinvolgimento di un meccanismo di parametrizzazione complesso.
Il secondo esempio mostra che un’animazione in T-FLEX CAD può essere creata in accordo con uno scenario che definisce le dipendenze per i cambiamenti per un intero set di variabili.
Dalle animazioni è possibile ottenere un file standard AVI con diversi codec di compressione. L’uso dell’animazione può essere particolarmente utile per dimostrare il funzionamento di meccanismi, come nei due esempi seguenti.
I principi base della parametrizzazione di assemblaggi in T-FLEX CAD
La parametrizzazione in T-FLEX CAD si estende non soltanto a disegni e modelli di parti, ma anche a complessi assemblaggi. Qualsiasi disegno 2D (o modello 3D) in T-FLEX CAD può essere inserito in un altro disegno 2D (o modello 3D) per formare un assemblaggio di disegni 2D o di modelli 3D. Un disegno 2D (o un modello 3D), quando viene inserito in un assemblaggio viene definito “frammento”. Un frammento è un ordinario disegno 2D (o modello 3D) creato dall’utente. Formalmente, in T-FLEX CAD non ci sono differenze tra il disegno di una parte e il disegno di un assemblaggio, così come non vi sono differenze tra il modello 3D di una parte ed il modello 3D di un assemblaggio. Qualsiasi documento può essere usato come documento finale, o come parte di un altro documento. Ciò genera una significativa flessibilità nel lavoro con elementi parametrici. Un assemblaggio può essere inserito a qualsiasi livello di profondità. Un assemblaggio può contenere subassemblaggi; subassemblaggi di secondo livello, e così via. Tutto il meccanismo di parametrizzazione di T-FLEX opera a qualsiasi profondità di inserimento dell’assemblaggio.
Nella parte II vengono usati semplici esempi per descrivere:
- La creazione di elementi di libreria parametrica e la creazione di elementi di librerie parametriche personalizzate;
- La parametrizzazione di assemblaggi e la produzione automatica di disegni di dettaglio e specifiche;
- La creazione di ambienti personalizzati senza programmazione;
- L’uso della parametrizzazione per progettare prodotti esclusivi;
- Le differenze tra l’uso di una parametrizzazione distinta e l’uso di “configurazioni”;
- Le capacità esclusive di creare elementi parametrici ed assemblaggi “intelligenti”;
- Molte altre interessanti cose riguardo alla paremetrizzazione…
Parametrizzazione di frammenti 2D e 3D
Con T-FLEX CAD vengono fornite numerose librerie di elementi parametrici standard: bulloni, viti, dadi, rondelle, rivetti, spine, cuscinetti, flange etc. Tutti gli elementi di libreria vengono forniti sia in versione 2D, sia in versione 3D. Tutti gli elementi sono essenzialmente comuni documenti parametrici di T-FLEX CAD, creati da membri del team Top Systems. Tutti gli utenti possono facilmente modificare le librerie fornite o crearne di proprie, senza dover utilizzare alcuno strumento di programmazione o altri speciali strumenti. Per semplificare le dimostrazioni, i video utilizzano elementi di librerie già pronti; tuttavia, gli stessi principi si applicano a qualsiasi modello parametrico che gli utenti possono creare da soli.
18. T-FLEX CAD permette la creazione di frammenti parametrici con diverse viste che possono essere inseriti in un assemblaggio. Per inserirli, è sufficiente specificare la vista da inserire, ed il sistema visualizzerà soltanto le viste specificate nell’assemblaggio. A parte la selezione della vista da inserire, è anche possibile specificare il valore delle variabili esterne che definiscono le dimensioni standard e le variazioni di un elemento di libreria nell’assemblaggio. Ovviamente, in questo caso, i valori che controllano il parametri (variabili) per le diverse viste sono gli stessi. Anche i dati della distinta base (descrizione, numero parte etc.) sono gli stessi. Soltanto l’immagine (vista) di un elemento inserito nell’assemblaggio è diversa. Il prossimo esempio è una valida dimostrazione delle capacità di T-FLEX CAD di rimuovere automaticamente le linee nascoste nell’assemblaggio di un progetto 2D. Inserendo il primo bullone, la sua immagine si sovrappone all’immagine della parte con dei fori. Inserendo il secondo bullone, al contrario, l’immagine dell’assemblaggio si sovrappone a quella del bullone, rimuovendo le linee invisibili.
19. T-FLEX CAD permette l’impiego degli stessi frammenti parametrici in diversi assemblaggi con diversi valori di parametri, senza cambiare il frammento iniziale. Non c’è necessità di creare “configurazioni” o “variazioni” in anticipo – il ricalcolo del frammento parametrico viene effettuato quando il frammento viene inserito nell’assemblaggio con particolari parametri. Le variabili di un frammento possono essere collegate ai parametri dell’assemblaggio, in modo che variando questi ultimi vengano automaticamente ricalcolati tutti i parametri dei frammenti collegati. L’esempio in basso mostra che lo stesso frammento (bullone) può essere inserito in un assemblaggio assegnando valori costanti ai parametri, o può venire inserito associando i suoi parametri in modo dipendente dai parametri del modello in cui viene inserito (nella fattispecie, in modo dipendente dai parametri del foro). Modificando i parametri dell’assemblaggio (del foro), i parametri dipendenti del frammento (bullone) vengono aggiornati per i frammenti con collegamenti, mentre rimangono inalterati per i frammenti inseriti senza collegamenti. In T-FLEX CAD è possibile collegare le variabili di frammento con l’assemblaggio in qualsiasi momento, come dimostrato dall’esempio.
20. Creando modelli parametrici in T-FLEX CAD, è possibile controllare valori non standard dei parametri. Al tentativo di introdurre un valore non ammesso, il sistema visualizza un messaggio sullo schermo e seleziona il valore standard più prossimo di un elemento parametrico. Nell’esempio, il messaggio relativo al tentativo di introdurre un valore non standard appare nella finestra diagnostica.
21. Un modello parametrico T-FLEX CAD può automaticamente selezionare il valore di un parametro da una serie standard in un database. Usando questo meccanismo, è possibile escludere errori di applicazione quando vengono assemblati elementi con parametri non standard. Come risultato del cambiamento dinamico dello spessore della piastra in un assemblaggio, la lunghezza del bullone viene automaticamente selezionata da tra le dimensioni standard, e cambia in modo discreto. Lo stesso accade quando viene cambiato dinamicamente un foro in un assemblaggio.
22. Come accade per altri sistemi, T-FLEX CAD può creare configurazioni predefinite da utilizzare per l’inserimento in un assemblaggio. Il primo esempio illustra il fatto che una configurazione può includere non soltanto parametri dimensionali della parte inserita, ma anche principalmente variarne la geometria: in questo esempio, un tipo di ingranaggio. Le configurazioni di modello sono impostate nel file di frammento, e la configurazione desiderata può essere semplicemente selezionata al momento del suo inserimento nell’assemblaggio.
Il secondo esempio mostra che le configurazione in T-FLEX CAD possono includere parametri di modello e un set di operazioni geometriche necessarie in una particolare configurazione.
Come si può vedere dagli esempi, oltre alle altre esclusive capacità parametriche, T-FLEX CAD consente anche il metodo di parametrizzazione basato sulle “configurazioni”, che è lo standard per altri sistemi.
Il metodo Layout
23. T-FLEX CAD è dotato di uno speciale metodo “Layout”, che automaticamente crea oggetti 3D collegando frammenti 2D su piani di lavoro e viste di disegno (proiezioni). Usando questo potente strumento, viene inserito un frammento parametrico 3D nell’assemblaggio, con posizione e orientamento in accordo con la vista di disegno o il piano di lavoro nel quale viene inserito il corrispondente frammento 2D. In questo modo, per particolari applicazioni è possibile creare contemporaneamente complessi assemblaggi 3D utilizzando esclusivamente l’inserimento di immagini 2D. Questo approccio semplifica considerevolmente la procedura di collegamento degli elementi che compongono l’assemblaggio. L’esempio mostra come sia possibile modellare le varie caratteristiche di un albero inserendo i corrispondenti elementi (fori di centratura, gole etc.) nel disegno 2D. Questa tecnica consente anche ad operatori senza alcuna esperienza di modellazione 3D di creare complessi assemblaggi selezionando in un confortevole ambiente 2D gli elementi desiderati ed inserendo i relativi parametri.
Parametrizzazione estesa dei frammenti (frammenti adattabili)
T-FLEX CAD è dotato di un potente meccanismo per creare “frammenti adattabili”. Questo termine individua frammenti (modelli parametrici) nei quali è possibile, all’atto del loro inserimento in un altro modello, definire non soltanto variabili “esterne” che influenzano le caratteristiche dimensionali, ma anche specificare geometrie “esterne” che ne influenzano la forma generale. Queste geometrie esterne rimpiazzano le geometrie sulle quali era basato il modello del frammento originario, utilizzando geometrie di analoga tipologia selezionate nell’assemblaggio.
24. T-FLEX CAD può creare frammenti adattabili personalizzati, con una tecnica simile a quella impiegata per le User Defined Feature (UDF), espandendo le capacità di modellazione 3D ed aumentando la produttività del progettista. Il successivo esempio dimostra come la semplicità con la quale può essere creato un frammento adattabile, specificando quale geometria possa essere selezionata durante il suo inserimento in un altro modello. Quando viene creato un frammento di questo tipo, la creazione di qualsiasi variante in una nuova parte viene affidata alla semplice creazione di un adeguato profilo, che verrà selezionato al momento di inserire il frammento.
25. I frammenti adattabili sono largamente impiegati in T-FLEX CAD per espandere le funzionalità del sistema. Ad esempio, i frammenti adattabili sono utilizzati come elementi base per la progettazione di prodotti in lamiera.
Queste librerie (come tutte le librerie) possono essere espanse dall’utente, che in questo modo può migliorare la funzionalità del modulo lamiere. Ovviamente Top Systems si adopera per fornire librerie più complete possibile; tuttavia questo sforzo non è di grande aiuto se proprio un elemento di forgiatura o imbutitura per voi particolarmente importante è mancante. Per fortuna, è sufficiente creare un frammento adattabile, collocarlo nella cartella di sistema di T-FLEX e il gioco è fatto. Avrete immediatamente a disposizione il vostro elemento di forgiatura personalizzato. Naturalmente tutto ciò è possibile per qualsiasi libreria di sistema (es. fori, etc.).
I frammenti adattabili permettono agli utenti di automatizzare i loro sforzi in qualsiasi campo della progettazione. Il prossimo esempio dimostra l’uso i un frammento adattabile che rappresenta un doppino. Per questo frammento, è possibile definire il diametro dei fili ed il numero di torsioni per unità di lunghezza. Inserendo il frammento, viene anche indicato il percorso 3D che dovrà fare da riferimento per il percorso del filo. L’elemento adattabile calcola automaticamente la sua lunghezza nel corso dell’inserimento nell’assemblaggio, che verrà usata per costruire la distinta base.
26. Le capacità parametriche dei frammenti adattabili permettono di applicarli nella modellazione avanzata di parti 3D utilizzando elementi 3D standard. Questi elementi possono includere, in particolare, elementi tipici della progettazione e funzionalità che definiscono la forma di modelli. Il successivo esempio dimostra l’inserzione di una “gola” adattabile per creare una gola nel modello di un albero 3D. Un successivo frammento adattabile permette di creare una calettatura sull’albero con una singola operazione. Il meccanismo dei frammenti adattabili viene impiegato contemporaneamente alla applicazione automatica di operazioni booleane al modello 3D e al frammento adattabile: come risultato, viene formata solo passaggio una singola parte 3D. Ancora una volta si enfatizza che quando i frammenti adattabili vengono inseriti (sia la gola sia la calettatura), viene richiesto di introdurre i valori dei loro parametri (variabili esterne), che possono essere valori qualsiasi, valori che fanno riferimento a configurazioni predeterminate, o valori acquisiti direttamente dai parametri dell’assemblaggio nel quale vengono inseriti.
Parametrizzazione dei materiali
27. In T-FLEX CAD è possibile preparare componenti di assemblaggio (frammenti) nei quali non solo la geometria ma anche i materiali paramenti. I materiali usati in un modello di frammento possono essere definiti utilizzando una variabile esterna. Come risultato, quando viene inserito un frammento in un assemblaggio è possibile definire non soltanto i parametri geometrici del frammento ma anche il materiale della parte. L’esempio successivo dimostra questa capacità. Questo frammento 3D permette di rappresentare tutte le parti rettangolari di un sistema LEGO. Al termine del video, i fautori del metodo “configurazioni” possono vedere un assemblaggio – una casa assemblata da un frammento – un mattoncino LEGO con diversi parametri in base a diversi materiali. Per l’intero modello viene impiegato lo stesso, unico frammento!
Creazione di progetti di assemblaggi parametrici
Siamo infine giunti agli esempi che evidenziano le potenzialità parametriche di T-FLEX CAD per la progettazione di assemblaggi. In questa sezione, verranno descritte in modo consistente alcune tra le principali funzionalità del sistema per la costruzione di assemblaggi parametrici. Le varie funzionalità verranno trattate usando diversi esempi, per descrivere ciascuna funzionalità separatamente. Tuttavia, ovviamente le diverse funzionalità possono essere utilizzate in qualsiasi combinazione per progettare qualsiasi assemblaggio.
28. T-FLEX CAD consente di costruire assemblaggi parametrici, nei quali i parametri dell’assemblaggio controllano i parametri delle parti che lo compongono. Questo è vero sia nel caso di assemblaggi 2D (disegni), sia nel caso di assemblaggi 3D. L’esempio rappresenta un gruppo frizione parametrico. Quando i parametri dell’assemblaggio vengono modificati, vengono cambiate tutte le parti dell’assemblaggio. Il modello parametrico permette di preparare qualsiasi variante della frizione e delle sue parti in pochi secondi, ricalcolando automaticamente il modello dopo che i parametri sono stati modificati.
29. La parametrizzazione degli assemblaggi consente agli utenti di T-FLEX CAD di ottenere automaticamente una serie di disegni e modelli 3D in accordo con i parametri dell’assemblaggio.
il modulo integrato Distinta Base, in congiunzione con quanto appena detto, consente di ottenere tabelle DB pronte, a seguito dei cambiamenti avvenuti all’assemblaggio ed alle parti. La parametrizzazione degli assemblaggi in T-FLEX CAD ha l’importante capacità di controllare la struttura dell’assemblaggio in base a qualsiasi parametro. Il seguente esempio dimostra tutte le potenzialità menzionate. L’assemblaggio è stato costruito con la tecnica “bottom-up” (dalle singole parti all’assemblaggio). Tutte le parti sono collegate parametriche mente l’una con l’altra. Dapprima il video mostra un assemblaggio un esempio di vista di dettaglio di una singola parte ed una distinta base, nei quali è possibile vedere la struttura dell’assemblaggio con i parametri correnti, che includono due viti e due boccole. Viene quindi modificata la lunghezza della parte fissa. Una volta effettuato il ricalcolo, gli assemblaggi 2D e 3D vengono modificati, viene modificata la struttura dell’assemblaggio, e la distinta base viene aggiornata automaticamente in accordo con la nuova struttura (una vite e una boccola). Successivamente, è possibile ottenere un nuovo sette di viste di disegno, modificato in accordo con i nuovi parametri dell’assemblaggio. Viene anche automaticamente rimosso un foro dal disegno e l’esecuzione del foro viene automaticamente ricostruita.
30. T-FLEX CAD supporta l’assegnazione automatica di numeri parte e la descrizione degli elementi parametrici per la distinta base di un prodotto assemblato. Un semplice esempio consente di vedere che le modifiche parametriche di un assemblaggio cambiano automaticamente i numeri di parte assegnati, e che ciò viene riflesso nella distinta base.
31. Quando viene inserito un frammento o un assemblaggio in T-FLEX CAD, è possibile determinare quali variabili dell’assemblaggio di questo frammento o assemblaggio dovrebbero venire collegate. Inserendo questo elemento parametrico in un assemblaggio, sarà necessario indicare soltanto la posizione di fissaggio, mentre i parametri verranno automaticamente sincronizzati con quelli dell’assemblaggio. Questo meccanismo consente un processo di assemblaggio automatico, ed esclude gli errori correlati alla presenza di valori non standard degli elementi inseriti.
32. Quando viene creato un modello di assemblaggio usando componenti parametrici, T-FLEX CAD può generare automaticamente intero set di disegni di dettaglio e modelli 3D. Il precedente esempio dimostra come applicando il primo metodo è possibile ottenere un set di disegni di dettaglio e modelli 3D in modalità manuale, nella quale ciascun disegno deve essere aperto per attraverso funzioni di dettaglio. Nel secondo metodo i componenti (frammenti) possono essere salvati automaticamente quando viene salvato l’assemblaggio dopo che sono stati variati parametri geometrici. Con il secondo metodo viene preparato un disegno di dettaglio, i frammenti originali non vengono modificati e i file di assemblaggio (progetto) vengono copiati, vengono loro applicate le modifiche parametriche, e vengono quindi salvati in una cartella separata. Si ottiene quindi un progetto completo dell’assemblaggio e delle sue parti. Nel secondo metodo l’utente può facilmente aggiornare le parti per una specifica costruzione. Ad esempio, se questa tecnica viene utilizzata per progetti di carpenteria, le parti possono essere aggiornate nel contesto dell’assemblaggio, o è possibile modellarle separatamente per aggiungere fori di montaggio, rinforzi o cave per saldature.
L’esempio mostra un assemblaggio parametrico di un traliccio metallico, costruito con un singolo frammento parametrico. Per il frammento è impostata l’opzione di salvataggio automatico. Dopo che il frammento è stato creato e salvato, tutti i frammenti compresi nel traliccio vengono copiati e salvati in una nuova cartella con nuovi nomi, e parametri conformi all’assemblaggio. Possiamo vedere che è cambiato soltanto un angolare (viene creato un foro) nel contesto dell’assemblaggio; tutti gli altri angolari rimangono senza fori. Successive modifiche dei parametri dell’assemblaggio consentono di modificare il progetto e tutte le sue parti. L’angolare aggiornato, che anche cambia parametricamente, ha un foro. Vengono anche ricalcolati parametricamente gli altri angolari, ma non hanno fori. Questo metodo consente di ottenere un progetto completo di un nuovo assemblaggio con i parametri modificati, che include tutte le parti che lo compongono.
33. T-FLEX CAD controlla la composizione del modello di assemblaggio in base a parametric qualitative e quantitative. Nell’esempio in basso, cambiando dinamicamente lo spessore delle parti assemblate non soltanto viene cambiata la dimensione standard del bullone, ma quando il valore eccede, viene cambiato anche il tipo di bullone utilizzato.
34. Come avrete ormai già compreso, inserendo un assemblaggio all’interno di un altro assemblaggio in T-FLEX CAD è possibile definire il valore di parametri esterni, e le unità del modello vengono ricalcolate nel corso dell’inserimento. In aggiunta, T-FLEX CAD ha un altro meccanismo per lavorare con assemblaggi parametrici, in cui i parametri di un assemblaggio inserito possono essere controllati definendo direttamente il valore dei parametri delle parti. In questo caso, i parametri dei componenti dell’assemblaggio vengono controllati attraverso un “livello”. Nell’esempio in basso, tre assemblaggi identici, privi di parametri esterni, vengono inseriti nel cilindro idraulico. Nello stesso tempo, il cilindro contiene sub-assemblaggi parametrici. In una delle unità vengono variati i parametri di un sub-assemblaggio, e si ottiene un’unità modificata. Lo stesso accade per un altro nodo dell’assemblaggio. A questo punto, ci sono tre differenti unità assemblate nello stesso assemblaggio. Il file relativo non è cambiato affatto – in effetti, sono stati cambiati dei parametri di istanze dell’assemblaggio, senza influenzare il file di assemblaggio stesso ed i suoi parametri. Naturalmente, il meccanismo dei dettagli tiene adeguatamente conto delle modifiche, ed inserisce i parametri definiti “attraverso un livello”.
35. Un altro metodo per modificare le parti di un assemblaggio parametrico in T-FLEX CAD è il controllo parametrico delle parti delle unità assemblate attraverso dimensioni esterne che possono essere definite nella parte o nell’assemblaggio. Inserendo un frammento di questo tipo nell’assemblaggio, le dimensioni esterne debbono essere evidenziate. Quindi i parametri delle parti inserite o dell’assemblaggio possono essere modificati agendo sulle quote 3D. L’esempio in basso mostra questa possibilità.
Processo di assemblaggio automatico
36. T-FLEX CAD ha un potente meccanismo per creare automaticamente assemblaggi. T-FLEX consente la creazione di speciali elementi parametrici detti “connettori” nei frammenti e nell’assemblaggio. I connettori sono degli elementi “snap-in” intelligenti, che possono venire collegati ad altri connettori, e contengono un set di parametri che vengono automaticamente sincronizzati con i parametri degli altri connettori. Questi speciali elementi possono essere usati sia per il disegno 2D, sia per la modellazione 3D.
Illustriamo questa capacità del programma con un esempio. Inseriamo dapprima un frammento in un piano – un foro, nella fattispecie, in cui uno specifico parametro definisce i valori. Il frammento inserito ha un connettore. Tutti gli altri frammenti – un bullone, una rondella ed un dado – che vengono successivamente inseriti, utilizzano quel connettore. E’ sufficiente posizionare il bullone sul foro e confermare l’inserzione. I parametri del foro si sincronizzano automaticamente con quelli del bullone. Non è necessario definire un collegamento o altre cose. Lo stesso può essere fatto per la rondella ed il dado. Il risultato è un assemblaggio parametrico. Cambiando i parametri del foro, cambiano automaticamente tutti i parametri degli elementi di fissaggio correlati. Usando i connettori, T-FLEX elimina alla radice tutti i problemi di sincronizzazione dei parametri nella costruzione di assemblaggi. Tutti gli elementi di libreria di T-FLEX CAD includono dei connettori, per semplificare in modo significativo il loro inserimento negli assemblaggi.
37. La tecnologia dei connettori consente di creare con facilità librerie proprietarie, utilizzando le quali la costruzione di assemblaggi si riduce ad un semplice trascinamento degli elementi necessari dalla libreria all’assemblaggio. Il prossimo esempio mostra la creazione automatica di un sistema idraulico. Gli elementi vengono automaticamente sincronizzati in base ai parametri dei connettori. Gli elementi di libreria sono stati progettati in modo che vengano utilizzati i fissaggi di tipo e dimensioni corretti durante l’accoppiamento delle parti. Sviluppando questo tipo di librerie personalizzate, si eliminano completamente gli errori di progettazione e gli errori di assegnazione di elementi di fissaggio inappropriati. I componenti necessari vengono automaticamente calcolati ed inseriti nella distinta base. Cambiando i parametri dell’elemento base, l’intero sistema viene ricalcolato in modo corretto.
38. Il seguente esempio mostra l’uso di connettori nella modellazione 3D di assemblaggi. Gli elementi 3D della tubatura sono connessi sfruttando il meccanismo dei connettori, che automaticamente sincronizzano non soltanto i parametri geometrici delle flange, ma anche il numero di fori di accoppiamento. Uno speciale frammento adattabile con elementi di fissaggio, anche esso contenente dei connettori, assicura un corretto accoppiamento delle flange in un solo passaggio.
Creazione di Mini-CAD utilizzando le capacità parametriche di T-FLEX CAD
La realizzazione di prodotti esclusivi usando elementi parametrici
39. Tipicamente si considera che la parametrizzazione venga utilizzata soltanto nella progettazione che prevede degli standard. T-FLEX CAD smentisce questa consuetudine. Ecco un esempio: un cliente ha creato un Mini CAD per progettare delle pinze di staffaggio. Da una serie di elementi parametrici viene creato un singolo oggetto – una pinza di staffaggio – con svariate variazioni possibili. Dapprima viene selezionato un grezzo dagli standard, e vengono definiti i suoi parametri. Quindi viene definito il tipo di pinza. Come risultato del ricalcolo, viene creato un prodotto esclusivo. Successive modifiche del grezzo, della parte frontale e della parte che viene fissata danno luogo quasi istantaneamente ad una nuova versione. Il Mini CAD per pinze di staffaggio può dare luogo ad un numero pressoché illimitato di varianti, cosa pressoché impossibile con il meccanismo delle “configurazioni”. Tutto ciò che è visibile nell’esempio è stato creato con T-FLEX, senza l’ausilio di alcun altro strumento e senza alcuna programmazione.
40. T-FLEX CAD incrementa in modo significativo la produttività dei progettisti, accumulando la conoscenza. Anche il disegno parametrico in T-FLEX CAD può accelerare la produzione di documentazione tecnica con un fattore di magnitudine. Un esempio di un utente Russo, che realizza scambiatori di calore. Viene disegnato in T-FLEX un modulo che permette di introdurre i principali parametri, dai quali dipende il tipo e i calcoli degli scambiatori prodotti dall’azienda. Quindi il progettista realizza una documentazione parametrica di tutti i prodotti che l’azienda è in grado di produre. I documenti contengono tutti i necessari calcoli, gli assemblaggi, le parti e le specifiche. Quando il modulo viene compilato, tutti i parametri vengono trasferiti al database attraverso T-FLEX CAD. Viene richiamato il disegno parametrico, ricostruito con i parametri specificati. Come risultato, attraverso il ricalcolo parametrico si ottiene una documentazione praticamente pronta dello scambiatore di calore ordinato, con un livello di produttività impressionate. Tutte le funzionalità rappresentate nell’esempio sono disponibili nella versione standard di T-FLEX CAD.
41. Un Mini-CAD per la costruzione di scale mostra che T-FLEX CAD può essere impiegato non soltanto per progettare parti esclusive, ma anche per costruire altrettanto esclusivi assemblaggi utilizzando frammenti parametrici standard. Questo Mini-CAD è stato sviluppato da un impiegato Top Systems per una particolare azienda. Il committente ha così ottenuto uno strumento Ad Hoc per la realizzazione di scale. L’esempio mostra che per realizzare il progetto di una particolare scala è sufficiente compilare un modulo con i parametri rilevanti. Quando il modulo viene compilato, viene verificata la correttezza di tutti i parametri, e successivamente viene prodotta la versione della scala richiesta. Viene anche prodotto uno speciale report, che calcola il materiali necessari (es. tubolare), la quantità di elementi di accoppiamento, e la massa totale della costruzione. Per quella variante viene prodotta una documentazione completa. Utilizzando questo CAD, l’azienda ha considerevolmente ridotto il periodo necessario per sviluppare nuovi prodotti, ed ha totalmente eliminato gli errori di progettazione. Al termine, il video mostra il prodotto finito. L’intero sistema è stato sviluppato con T-FLEX standard, senza alcuna programmazione.
42. I colleghi polacchi offrono un qualificato supporto alle aziende in Polonia per consentirgli di sfruttare tutta la potenza parametrica di T-FLEX CAD per progettare i loro prodotti. L’esempio seguente è riferito ad un sistema di trattamento delle acque, sviluppato da un’azienda locale. Tutta la nomenclatura per gestire questa tipologia di progetti è stata inclusa in un singolo modello parametrico T-FLEX CAD. Come risultato, l’azienda ottiene tutta la documentazione relativa ad un progetto personalizzato in pochi minuti. Un progettista semplicemente definisce gli elementi costruttivi ed i loro parametri, mentre T-FLEX CAD ricalcola il modello parametrico e genera il progetto completo. Un buon esempio che evidenzia le potenzialità parametriche di T-FLEX CAD!
Ottimizzazione in T-FLEX CAD
43. T-FLEX CAD standard include anche un completo modulo di ottimizzazione che consente di risolvere in modo ottimale svariati problemi progettuali. A parte la possibilità di risolvere problematiche standard per l’ottimizzazione dei parametri, T-FLEX CAD include anche la possibilità di effettuare l’ottimizzazione in tempo reale di un modello parametrico durante il ricalcolo. L’esempio mostra l’ottimizzazione effettuata per individuare un angolo di inclinazione di un tendipuleggia per una cingia di trasmissione, in modo che la lunghezza della cinghia risulti uguale a 1000. T-FLEX CAD individua la soluzione ideale. Quindi appare un indicatore che segnala che l’ottimizzazione può essere resa parte del ricalcolo parametrico. A seguito di ciò, modificando la posizione dei diversi elementi viene automaticamente modificato l’angolo del tendipuleggia, con la lunghezza della cinghia che rimane uguale a 1000.
L’esempio successivo mostra l’ottimizzazione applicata a 5 parametri (angoli di tendipulegge per minimizzare la lunghezza della cinghia), risolto con il problem solver integrato.
Per ora questo è tutto… Nella seconda parte di questo articolo sulle potenzialità parametriche di T-FLEX – riferite a singole parti e ad assemblaggi – sono state descritte le tecnologie adattive, le tecnologie che consentono l’assemblaggio automatico, e presentati alcuni esempi della realizzazione di sistemi Mini CAD.
Tuttavia… questo non è tutto. Nella terza parte si discuteranno le modalità della progettazione parametrica con T-FLEX CAD: l’approccio “top down” – dall’assemblaggio alle singole parti, sia in 3D sia in 2D, e il sistema di interconnessione end-to-end del PLM+ di T-FLEX CAD.
Principali elementi della parametrizzazione in T-FLEX CAD – Prima parte
Quando si parla di CAD parametrici, si è in qualche modo portati a pensare che questo aggettivo caratterizzi una serie di prodotti sostanzialmente capaci di apportare con facilità delle modifiche ad un progetto già realizzato, e che in base alla “presenza” di questa caratteristica tali prodotti sostanzialmente si equivalgano. In realtà, quanto si equivalgano o meno i vari prodotti dipende da quanto sono parametrici. E cioè, da cosa può essere parametrizzato o meno, da come (costanti, variabili, espressioni, funzioni etc.) possono essere alimentati i parametri, dalla capacità o meno di intervenire su questi ultimi dall’esterno (es. con database o fogli di calcolo), da come i parametri influenzano e sono influenzati dai vincoli, dalla capacità o meno attraverso parametri di controllare la soppressione/attivazione di operazioni, la visibilità di elementi, la presenza o meno di controlli, etc. Insomma, l’aggettivo “parametrico” abbinato ad un programma CAD dice abbastanza poco rispetto alle reali potenzialità di quel programma. Per questo motivo, questo articolo cerca di fare luce sulle principali funzionalità di parametrizzazione disponibili i T-FLEX CAD, da questo punto di vista uno dei più flessibili MCAD disponibili sul mercato.
T-FLEX CAD è stato progettato sin dall’inizio, nel 1987, come sistema parametrico. Impiega un singolo modello parametrico, che consente un controllo uniforme dei parametri di qualsiasi oggetto. Il principio di parametrizzazone è semplice. In tutti i casi nei quali l’utente può introdurre un valore numerico o una stringa di testo per un parametro, può sostituire a quel parametro una variabile o il risultato di un’espressione dipendente da variabili. Questo meccanismo permette di raggruppare le variabili insieme, di calcolarne il valore in accordo con le formule dipendenti dai parametri introdotti nel modello, e modificarle esternamente (leggendone i valori da un file di parametri, o definiti nel software etc.). Usando speciali funzioni, le variabili possono anche essere alimentate da valori dei parametri ricavati da qualsiasi elemento del modello esistente (attraverso la misura), passare i valori a componenti dell’assemblaggio, raggruppare i parametri di alcuni elementi del modello con altri, etc.
Il modello parametrico di T-FLEX CAD è basato sul metodo “diretto ” di calcolo del modello; senza la necessità di risolvere equazioni e senza schemi di iterazione. Attraverso questo approccio, il ricalcolo del modello è particolarmente potente, in termini di velocità ed accuratezza dei risultati. Essenzialmente, il dimensionamento di un modello parametrico non è limitato ad un particolare numero di elementi partecipanti. Un modello può avere centinaia di migliaia o milioni di elementi collegati tra loro da varie dipendenze.
Nello stesso tempo, la sofisticazione della modellazione parametrica in T-FLEX CAD non costituisce un intralcio per quegli utenti che in linea di principio non ne hanno bisogno (o per quelli che pensano di non averne bisogno, cosa che capita più spesso). I disegni ed i modelli 3D possono essere creati con tecniche analoghe a quelle utilizzate da utenti di altri sistemi.
Per illustrare più in dettaglio i concetti espressi nei precedenti paragrafi, ecco alcuni esempi dei parametri che possono essere definiti con variabili o espressioni:
- Lunghezza di una linea
- Distanza tra due linee
- Raggio/Diametro di un cerchio
- Angolo tra due linee
- Colore linea
- Spessore linea
- Tipo linea
- Numero di elementi in una matrice
- Lunghezza di estrusione
- Raggio di raccordo
- Visibilità di layer
- Visibilità di livelli
- Soppressione di operazioni
- Dimensioni pagina
- Descrizione della parte
- Stringhe di requisiti tecnici
- Testi che identificano la posizione di una parte
- Valore di una quota
- Etc.
Un progetto, contenuto in un singolo file, ha un singolo set di variabili e relazioni tra esse. Le variabili del progetto possono essere usate in qualsiasi parte del modello – o in una pagina di disegno di un documento multipagina, in qualsiasi sketch di una operazione 3D, etc.
Qualsiasi oggetto (2D o 3D) creato in T-FLEX CAD immediatamente diviene associativo e/o parametrico. Vogliamo enfatizzare che in T-FLEX CAD non ci sono differenze tra disegni 2D e modelli 3D. Qualsiasi immagine 2D può essere usata come sketch 3D.
Il controllo di un modello parametrico in T-FLEX CAD viene effettuato:
Via mouse – lo spostamento delle linee permette di valutare la dinamica di un cambiamento. In qualsiasi momento è possibile definire un parametro accurato (numerico) nella finestra attiva. Questo esempio illustra come la geometria di un modello può facilmente e convenientemente cambiata in T-FLEX CAD utilizzando un mouse. Tutte le dipendenze del modello, fissate dal progettista o introdotte automaticamente dal sistema vengono preservate. E’ importante notare che le modifiche parametriche non richiedono l’introduzione di alcuna quota. Al termine di questo esempio, è possibile vedere come le dipendenze tra elementi di un modello parametrico possono essere facilmente predeterminate in T-FLEX.
Attraverso lo speciale comando “Relazioni”, che mostra le relazioni tra elementi di un modello parametrico in T-FLEX CAD precedentemente definite dall’utente. Definendo i valori di un parametro, è possibile cambiare un modello parametrico. Speciali oggetti grafici – dei marcatori che visualizzano le relazioni tra elementi possono essere visualizzati sullo schermo, in maniera che le loro modifiche possano essere monitorate in modo “trasparente”.
Con disegni quotati. T-FLEX CAD usa un modello di parametrizzazione diverso da altri sistemi (un modello non dimensionale): le quote in T-FLEX CAD sono semplici elementi grafici del disegno. Ciononostante, è possibile controllare i parametri di un modello parametrico attraverso le quote, cosi come in altri sistemi. A differenza di altri sistemi tuttavia in T-FLEX CAD non si applica il concetto dello stato “sotto-determinato” o “sovra-determinato” di un modello. Questo esempio mostra come un modello parametrico T-FLEX continua ad operare correttamente anche quando il disegno (sketch) perde le quote. L’esempio evidenzia anche che un modello risponde perfettamente al cambiamento di una quota, anche quando sono specificate più quote del necessario per definre il modello, risolvendo automaticamente i conflitti (sono definite le quote dello spessore dalla base della parte, delle boccole e la dimensione generale). Tutto ciò che può essere creato con T-FLEX CAD è parametrico ed associativo, e questo non dipende dalla complessità del modello o dal numero delle quote specificate o non specificate. Un modello parametrico in T-FLEX CAD opera in modo inequivocabile, in accordo con i principi definiti dal progettista.
Variabili in T-FLEX CAD
2. Qualsiasi parametro in T-FLEX CAD può essere definito da variabili (numeriche o testuali) o da espressioni (formule) che contengono variabili e funzioni. Per creare o modificare variabili, può essere utilizzato l’editor di variabili integrato o qualsiasi campo che consente di introdurre un valore. I valori delle variabili possono essere definiti:
Dalla dipendenza da formule arbitrarie che usino operazioni aritmetiche, parentesi, un ricco set di funzioni matematiche e geometriche, e da espressioni condizionali. L’esempio mostra che qualsiasi parametro del modello può essere definito utilizzando variabili. In T-FLEX CAD è molto facile collegare qualsiasi parametro geometrico (e non solo) in aggiunta a dipendenze geometriche già definite.
Da dipendenze ricavate da file Excel e DBMS (Access, Dbase etc.). T-FLEX CAD ha la capacità di selezionare dinamicamente selezioni di valori di parametri da un database a seconda delle condizioni e valori di altri parametri durante il processo di ricalcolo di un modello parametrico. T-FLEX CAD, in particolare, usa queste capacità per creare librerie di elementi parametrici. Nell’esempio in basso, attraverso speciali funzioni, cambiando il diametro del foro vengono automaticamente selezionati tutti gli altri parametri del dado, in accodo con i valori standard presenti nel database.
Da dipendenze da tabelle. T-FLEX CAD ha un editor di tabelle (database) integrato, che consente di creare tabelle (database interni). I database interni vengono memorizzati nel modello parametrico T-FLEX. Questo consente di garantire l’integrità di un modello parametrico e lo svincola da programmi o dati esterni. Il prossimo esempio mostra che le librerie di elementi standard di T-FLEX CAD sono create sulla base di un set di tabelle che soddisfano gli standard, e quando i parametri di base vengono cambiati tutti gli altri parametri vengono selezionati dal database interno e il nuovo elemento standard viene formato.
Per dipendenze grafiche o parametri calcolabili da un disegno o da un modello (usando funzioni di misure e distanze). In questo modo, i parametri geometrici di un modello possono prendere parte attiva nel ricalcolo del modello, e definire a loro volta il valore di altri parametri. Il seguente esempio di una vite con passo modificabile geometricamente rappresenta in una tavola 2D il passo definito con una Spline. Cambiando la geometria della Spline, viene modificato automaticamente il passo nel modello 3D della vite.
Per dipendenze esterne di natura ignota, in cui i valori dei parametri possono essere trasferiti attraverso un file esterno, a sua volta formato come risultato di calcolii eseguiti esternamente. Il prossimo esempio mostra che i valori dei parametri, calcolati fuori da T-FLEX, possono essere importati nel precedente modello attravrso un semplice formato file, e T-FLEX ricalcola il modello parametrico.
Controllo di un modello parametrico in T-FLEX CAD (Continua…)
3. Dopo una breve digressione sulle variabili, riprendiamo la discussione sulle ulteriori possibilità di controllo dei parametri in T-FLEX CAD:
Attraverso un editor di variabili specializzato. E’ possibile modificare istantaneamente qualsiasi numero di parametri del modello attraverso un editor di variabili. L’editor permette di utilizzare dipendenze da formule, un set di varie funzioni (matemetiche, testuali, trigonometriche, database, geometriche, condizionali etc.). L’editor permette di operare sia su variabili numeriche, sia su variabili alfanumeriche.
Con un intervento diretto su un valore su un disegno. L’esempio seguente è relativo ad un ingranaggio, nel quale i parametri possono essere modificati direttamente attraverso informazioni testuali presenti in una tabella, associata al disegno 2D. L’interfaccia grafica visibile nell’esempio è costruita integralmente con T-FLEX, con tecniche illustrate nell’esempio successivo.
Attraverso finestre di dialogo, create dall’utente senza programmazione. Per creare una finestra di dialogo, T-FLEX rende disponibile una pagina speciale, nella quale vengono disegnati gli elementi grafici e di controllo necessari (campi di input, pulsanti, liste, check box, radio button), per controllare i parametri del modello. In seguito il dialogo viene visualizzato sullo schermo e consente di controllare il modello. Lo stesso dialogo viene visualizzato automaticamente quando il disegno (o modello) viene inserito in un assemblaggio.
Nella creazione di dialoghi, c’è la possibilità di introdurre specifiche parametrizzazioni: nascondere/visualizzare elementi a seconda di varie circostanze, cambiare valori etc. Ai dialoghi è anche possibile collegare macro ed applicazioni per la modifica di variabili del modello, se le funzionalità integrate nel sistema non fossero sufficienti.
Tramite programmi esterni, attraverso scambio file, linguaggio macro ed API. T-FLEX CAD può trasferire parametri da applicazioni esterne sia manualmente sia automaticamente all’apertura del file di modello. L’esempio in basso descrive come i parametri possono essere trasferiti da T-FLEX CAD a qualsiasi altra applicazione di calcolo, e come dopo che i valori sono stati calcolati possano essere trasferiti nuovamente a T-FLEX CAD usando le API.
Esempi delle potenzialità parametriche di T-FLEX CAD (continua)
4. T-FLEX CAD è in grado di creare disegni e modelli 3D di qualsiasi complessità conservando i collegamenti imposti dal progettista tra tutti gli elementi. Nel successivo esempio del disegno di un assemblaggio parametrico con una sufficiente complessità geometrica, si mostra come i parametri geometrici possono essere connessi a qualsiasi altro parametro: nel caso specifico, alla capacità nominale della pressa. Cambiando la potenza della pressa vengono automaticamente ricalcolate le dipendenze dei parametri geometrici, vengono selezionati i parametri mancanti da un database, e viene disegnata una nuova versione della pressa.
5. T-FLEX CAD consente l’assegnazioni di parametri per varie interrelazioni. Questi parametri possono essere numerici (quote ed altri tipi di parametri) o testuali. Nell’esempio, che rappresenta un utensile da fresatura, il progettista ha previsto la possibilità di modificare parametricamente il diametro dell’utensile, il numero dei taglienti e il numero di fori di scarico. Questo esempio mostra anche che modificando il numero di fori cambiano non soltanto i parametri dell’utensile, ma anche le informazioni di testo a fianco delle quote. La modifica dei parametri da luogo ad un nuovo disegno finito, che non richiede correzioni.
Un altro esempio mostra le modifiche parametriche di un utensile da fresatura rappresentato in 3D.
L’aderenza agli standard è importante…
6. T-FLEX CAD supporta in modo automatico il rispetto degli standard quando un modello parametrico viene modificato. Questa asserzione potrebbe apparire scontata: tuttavia, è interessante approfondirne le implicazioni. Un disegno parametrico può prevedere quote di tolleranza, tabelle di tolleranza e irregolarità. Modificando i parametri del modello, questi elementi vengono dinamicamente aggiornati in modo automatico. In questo esempio è possibile osservare il ricalcolo automatico dei limiti di tolleranza in accordo con gli standard, quando le dimensioni del modello vengono modificati. Quindi, il valore delle tabelle di tolleranza vengono aggiornati a fronte della modifica di quote rilevanti. T-FLEX CAD tiene automaticamente traccia delle tolleranze e degli altri elementi di disegno quando un modello parametrico viene modificato. Come risultato, non è necessario per i progettisti monitorare la corretta esecuzione del disegno – il sistema la assicura automaticamente.
Esempi delle potenzialità parametriche di T-FLEX CAD (continua)
7. In T-FLEX CAD le variabili possono assumere non soltanto valori numerici, ma anche testuali. Oltre ciò, le variabili numeriche possono anche essere introdotte come stringhe di testo. L’esempio mostra che al mutare della geometria, le informazioni di testo riferite alle quote ed al perimetro del modello vengono aggiornate. Nell’esempio si nota anche che le informazioni di testo cambiano a seconda che il perimetro del profilo superi o meno il valore massimo consentito.
8. T-FLEX CAD consente il controllo parametrico dei Layer e dei livelli di visibilità di tutti gli elementi del disegno (o del modello). Un semplice esempio dimostra il controllo parametrico della visibilità o meno di alcuni elementi di un disegno schematico di una costruzione.
9. In T-FLEX CAD c’è la possibilità di “estinguere” non soltanto parametri del modello ma anche elementi del disegno. Nei due interessanti esempi in basso si mostra non soltanto che alcuni raccordi possono essere eliminati, ma che è altrettanto possibile ripristinarli. Questa “estinzione” dei parametri opera sia in 2D, sia in 3D.
Parametrizzazione delle matrici 2D e 3D
10. T-FLEX CAD può efficacemente parametrizzare matrici 2D e 3D. Le matrici in T-FLEX CAD possono essere circolari o lineari, e possono essere costruiti in due direzioni. Il primo esempio dimostra una matrice 2D che viene automaticamente costruita all’interno di specifici limiti di lunghezza. Gli elementi necessari possono essere rimossi e il sistema monitirizza gli elementi rimossi se la matrice viene ricostruita parametricamente.
Il secondo esempio mostra una matrice circolare 3D, che distribuisce i fori su un pattern cilindrico. I modelli con un numero variabile di elementi possono esser costruiti molto facilmente in T-FLEX CAD modificando la geometria degli elementi ai quali le matrici sono associate. Uno degli esempi mostra la parametrizzazione della matrice, in cui il numero di fori varia a seconda dell’altezza e del diametro del cilindro.
Il terzo esempio mostra una matrice lineare a due direzioni, in cui i fori vengono distribuiti su un pattern piano. I fori presenti nella matrice possono essere vincolati a particolari geometrie. In questo caso è possibile osservare che modificando il contorno della piastra, i fori popolano correttamente l’area modificata.
Uso dei grafici nella parametrizzazione di T-FLEX CAD
11. T-FLEX CAD include un editor grafico integrato. I grafici possono essere utilizzati per definire la legge di variazione di un parametro rispetto ad un altro. Usando un grafico, è possibile definire le variazioni di una variabile rispetto ad un’altra, alterare i parametri di un’operazione, ad esempio un raggio di raccordo variabile, la legge di variazione di un angolo di inclinazione, etc. L’esempio in basso dimostra come i grafici possono essere usati per definire i valori di un raggio variabile su una scala graduata.
I grafici sono anche usati nell’analisi ad elementi finiti e dinamica, per memorizzare i risultati e per definire le leggi di variazione dei parametri calcolati (ad esempio, le caratteristiche non lineari della forza di una molla, le leggi di variazione non lineari delle caratteristiche di forza dei materiali in cui sono inclusi svariati cicli di carico, tenendo conto della fatica del materiale).
Un altro esempio mostra che l’uso dei grafici permette anche di controllare l’angolo di inclinazione e la scala di profili lungo una traiettoria di Sweep.
Esempi delle potenzialità parametriche di T-FLEX CAD (continua)
12. I modelli parametrici T-FLEX CAD assicurano la consistenza geometrica del modello a fronte di modifiche che implicano i reorientamento simmetrico. La geometria dello sketch viene preservata in queste modifiche e non necessita di venire ridefinita.
13. T-FLEX CAD prevede speciali operazioni “parametriche” nelle quali la geometria viene parametricamente cambiata al variare dei parametri.
Nell’esempio viene costruito un corpo con un’operazione di scorrimento (Sweep) parametrica. Il corpo viene costruito in una singola operazione. Al variare dei parametri dello Sweep e del profilo di scorrimento iniziale viene alterato il modello.
Un esempio di costruzione di un manto di copertura realizzato usando il comando “Matrice parametrica”. Viene dapprima creato un elemento strutturale. Quindi questo elemento viene replicato usando il comando di Matrice parametrica in modo che ricopra completamente il settore del manto desiderato. Quando le dimensioni del manto vengono modificate, gli elementi vengono ristrutturati in accordo con le condizioni di riempimento specificate.
14. T-FLEX CAD consente il controllo parametrico della “soppressione” di operazioni in un modello. Il seguente esempio dimostra la variabilità di un modello parametrico attraverso il controllo della soppressione o abilitazione di operazioni. Questo esempio viene eseguito senza “configurazioni”, a causa dell’elevato numero di combinazioni possibili.
Associatività bidirezionale distinta di modelli 3D e proiezioni 2D in T-FLEX CAD
15. T-FLEX CAD consente una associatività bidirezionale distinta di modelli 3D e proiezioni 2D. Nell’esempio in basso viene creata una proiezione usando un modello 3D. Le quote di controllo vengono automatiamente trasferite nella proiezione, ed è possibile osservare che modificando le quote nel disegno 2D viene aggiornato il modello 3D. Questa è una versione standard per dimostrare l’associatività bidirezionale in molti sistemi. T-FLEX tuttavia implementa una associatività bidirezionale distinta; oltre alla possibilità di manipolare le originali quote di controllo generate durante la proiezione, è possibile introdurre in quest’ultima ulteriori quote, modificando le quali è possibile intervenire su tutti i parametri del modello. In T-FLEX CAD le proizioni sono connesse in modo associativo con l’intero modello parametrico, e ciò permette di introdurre tutte le quote necessarie a modificarlo.
16. In T-FLEX CAD è possibile realizzare la parametrizzazione di parti separate di un disegno o di un modello 3D. La parametrizzazione in T-FLEX CAD “non ostruisce” altri convenzionali strumenti di modellazione che sono presenti in tutti i sistemi. Ad esempio, un disegno non parametrico può essere esportato in formato DWG e quindi una parte del disegno può essere resa parametrica.
Nella prima parte di questo documento sono state descritte solo alcune delle potenzialità parametriche di T-FLEX CAD che possono essere utili nella creazione di alcune parti. T-FLEX CAD estende la parametrizzazione non soltanto ai disegni 2D ed ai modelli 3D, ma anche agli assemblaggi. Qualsiasi disegno (o modello) in T-FLEX CAD può essere inserito in un altro disegno (o modello), formando assemblaggi di disegni (o modelli). Nella parte successiva, verrà trattata la parametrizzazione degli assemblaggi, la possibilità di ottenere automaticamente disegni di dettagli e distinte base, la possibilità di creare versioni personalizzate dell’applicazione senza programmazione, l’uso della parametrizzazione avanzata per sviluppare prodotti esclusivi, la differenza fra “parametrizzazione” e “configurazoni”, le capacità esclusive di T-FLEX per creare frammenti ed assemblaggi “intelligenti” e molte altre interessanti caratteristiche della parametrizzazione.
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Maggiori informazoni riguardo alle potenzialità della parametrizzazione in T-Flex sono disponibili nell’articolo apparso su un recente articolo apparso su ISICAD. L’articolo è in Inglese, ma verrà tradotto al più presto e sarà oggetto di una pubblicazione separata.