Ho spesso affrontato i vari problemi che sfortunatamente affliggono le stampe in ABS, peraltro un materiale estremamente interessante per qualità, robustezza, costo contenuto. Purtroppo, nonostante queste qualità che lo farebbero spesso preferire ad altri polimeri, soffre di una vera idiosincrasia riguardo agli sbalzi di temperatura. Una finestra aperta, l’accensione della ventola, l’apertura dello sportello della macchina (se presente) per controllare la stampa, ed è fatta. Uno spigolo inizia lentamente a sollevarsi, la base si imbarca, il modello si deforma e – se la stampa non viene interrotta per tempo – il destino è inesorabile. Il modello si stacca, e si deve essere fortunati se, trascinato dall’estrusore, non danneggia qualche componente della macchina. Certamente, a seconda dell’architettura della stampante (aperta, chiusa, tipo e temperatura del piano riscaldato, dimensioni etc.) questo problema assume diversi livelli di gravità: con alcune macchine la stampa dell’ABS è praticamente impossibile, nel versante opposto per quelle dotate di camera calda i rischi di deformazione e distacco sono pressoché nulli.
Purtroppo la macchina per molti (che non possono o vogliono sostituirla o affiancarla con una “dedicata” alla stampa di questo polimero) è quella che è, e bisogna conviverci. E finalmente è arrivata una soluzione che funziona. Si chiama Dimafix, ed è uno spray con il quale trattare il piano di lavoro prima della stampa. Qualcuno penserà subito che si tratti di una variante, magari un po’ più forte, della famigerata lacca per capelli. Per fortuna non è così.
Un “collante generico” (come potrebbe ad esempio essere la lacca per capelli) presenta, applicato alla stampa 3D, un peccato originale: il potere adesivo è troppo poco, o è troppo. Ovvero il modello tende a deformarsi e staccarsi “comunque”, oppure nel caso opposto non si stacca più, neanche quando dovrebbe (a fine stampa). Se la prima evenienza – la scarsa adesione – è un bel guaio, la seconda – adesione eccessiva – è un guaio persino peggiore. Soprattutto su certi tipi di piano (es. piani in vetro), se il modello non si stacca ci sono buone probabilità di rompere il piano.
Dimafix, che nasce dichiaratamente per macchine con piano riscaldato, si comporta esattamente come dovrebbe comportarsi un adesivo per la stampa 3D. Ovvero offre un livello di adesione elevatissimo – e in grado di scongiurare distacco e warping – durante la stampa, per poi perdere pressoché totalmente questo potere a stampa conclusa, rendendo semplicissimo il distacco del modello. Insomma, un potere adesivo “variabile”, che non degrada nel tempo, anche per stampe di lunghissima durata, e che si dissolve al termine del lavoro. Questo speciale (e gradito) comportamento viene ottenuto sfruttando le diverse temperature del piano di lavoro. Quando è caldo oltre i 60-65 gradi l’adesione aumenta, mentre sotto queste temperature è praticamente inesistente.
Altre caratteristiche lo rendono particolarmente economico e comodo da usare: la rimozione dei residui dopo la stampa è facilissima; è sufficiente un panno umido, e il costo è particolarmente contenuto (il flacone consente di effettuare circa 100 stampe). Tra breve, Dimafix sarà disponibile anche sul nostro eShop.