Assistenza: Hotend/Modellazione/e-shop

  • 24 maggio 2016 alle 17:06 #4967
    Pierandrea
    Partecipante

    Buongiorno a tutti, mi sono appena iscritto e pongo di seguito una serie di domande sulla gestione dei problemi di stampa e manutenzione,  modellazione e reperimento accessori; il tutto per la Zortrax M200.

    Premetto che a inizio mese per una connessione non perfetta tra il piano forato e il cavo ho bucato il piano forato e rovinato l’ugello.

    1.Assistenza

    immagine 1

    ·       Dopo aver avuto il problema con il piano forato dall’estrusore ho cambiato ugello e piano di lavoro; dopo la calibrazione automatica la macchina ha stampato senza problemi; ho però notato che nella parte superiore vi è una fuoriuscita di materiale plastico, formando due grani ai lati dell’hotend (immagine 1 – vedi sopra ). Dopo averli visti li ho rimossi e ho fatto una ulteriore stampa, verificandone nuovamente la fuoriuscita. La stampa è risultata comunque corretta.

    o   Questa perdita può essere dovuta ad una forzatura nel serraggio dell’ugello e quindi ad una rotazione dell’hotend?

    o   L’hotend è da cambiare o potrebbe bastare una semplice pulizia? In particolare come va pulita la parte in cui si innesta l’ugello?
    o   Nel caso della pulizia ho visto che viene inoltre utilizzato un pennello con setole rigide in metallo, che non sono in dotazione con lo Starter kit e non le ho viste nell’e-shop; Dov’è possibile recuperarle?

     

    ·     Dopo l’ultima stampa non riesco a reinserire completamente l’ugello nell’hotend a freddo, arrivando ad avvitarlo al massimo come da figura (immagine 2)

    immagine 2

    o   Può essere dovuto all’hotend sporco/pieno di materiale solidificato?

    o   Può essere dovuto a eventuali incrostazioni del foro nel tempo in cui mancava l’ugello?

    o   Come posso procedere per la risoluzione del problema?

     

    ·       ·       In generale segnalo che Il flusso di lavoro che sto seguendo è, ad oggi:

    Accensione  =>Riscaldamento hotend => caricamento filamento => stampa => rimozione filamento => rimozione ugello a caldo => pulizia ugello (lametta per la parte esterna e bagno acetone per rimuovere residui interni ) => reinserimento ugello a freddo.

    Vorrei sapere se questo è un flusso di lavoro corretto o se è meglio modificare qualche cosa!

    ·        In ultimo chiedo quale sia la procedura corretta per portare in blocco estrusore al centro della piattaforma al fine di avere più spazio di manovra nelle fasi di manutenzione. Per ora ho solo smontato l’ugello in posizione di riposo del blocco estrusore ( lato frontale sinistro guardando la macchina)  e non ci sono problemi; nel caso di smontaggio di altre componenti invece sarebbe preferibile una posizione centrale, che mi pare non posso fare manualmente.
    2.Modellazione/Slicing

    immagine 3
    Ho avuto occasione di realizzare la stampa di un mio file .stl con una Makerbot 2x, utilizzando lo slicing in dotazione con la 2x. La stampa è andata a buon fine senza interruzioni, buchi nel modello etc. Rivedendo però il file con Z-Suite mi sono accorto di due errori nella modellazione, ragion per cui alcuni punti non vengono ( giustamente ) corretti in anteprima.

    Il file è realizzato con blender 2.77 e si tratta di una semplice scritta “HS” moltiplicata 4 volte in Array attorno ad un empty (immagine 3). Gli errori di modellazione risiedono nell’intersezione tra la H e la S e dall’unione “automatica” ( non ufficialmente booleana ma con un semplice merge) delle quattro HS con il modellatore Array; la scritta è stata quindi modellata, moltiplicata e poi esportata direttamente in .stl. Nella fase di slicing Z-Suite mostra l’anteprima come se operasse come “differenza” nelle intersezioni, eliminando entrambe le parti coincidenti, senza riempimento, mentre nella Makerbot 2x pare venga processata come ”unione automatica”. A parità di errori di modellazione quindi, con Z-Suite mi sembra di avere una parte del modello “cavo” mentre nell’altro caso “pieno”, che ha quindi prodotto una stampa che sembra corretta.
    Vi chiedo quindi:

    –        – La differenza risiede nella maggiore precisione di Z-Suite o vi è un diverso approccio che permette allo slicer di default della 2x di “ottimizzare” queste situazioni o ci sono particolari configurazioni modificabili nei due slicing?
    –        – Ad esempio, nel caso di modificatori tipo l’Array di cui sopra, devo fare altre operazioni sul programma prima di farlo processare a Z-Suite o vi sono degli accorgimenti direttamente prima della creazione del g-code? Quale la soluzione migliore?

    . In generale sto provando a stampare oggetti fini e di piccole dimensioni, per ora solo con z Ultrat e sempre con i pannelli montati; capita spesso però che durante la stampa possano cedere certe parti (ho ipotizzato: cattivo orientamento, eccesso/difetto di supporti per l’area di stampa; errori di modellazione  troppo fini etc.). Tutto plausibile, ma in certi casi, a parità di condizioni/orientamento assoluto, ho notato che di due parti speculari, una cede e l’altra no: può essere solo un caso o anche la ventola può generare comportamenti differenti da una parte lato ventola e l’altra opposta?
    3.E-shop

    Dopo la disavventura con il piano di lavoro perforato ho acquistato nell’e-shop due piani forati, ovvero la sola parte superiore. Nell’ottica  di una riduzione dei tempi morti tra una stampa e l’altra vorrei avere un secondo piano di lavoro  completo  da sostituire non appena finita la stampa, in modo da partire con una nuova stampa durante le fasi in cui aspetto si freddi il piano e per rimuovere la stampa appena fatta.

    –        Dov’è possibile acquistare anche la parte inferiore del piano di lavoro su cui si installa il cavo piatto? Nell’e-shop non mi pare di averlo visto, o mi sbaglio?

    Mi pare di aver finito, per ora!

    Grazie fin d’ora della pazienza nella lettura di questo tomo e alle risposte che arriveranno.

    Andrea

  • 25 maggio 2016 alle 8:53 #4972
    gplus-profile-picturePietro Meloni
    Amministratore del forum

    Buongiorno Pierandrea e benvenuto nel forum.

    Cercherò di rispondere a tutte le tue domande. Sarebbe comunque meglio separare gli argomenti, in modo che si possano rintracciare più facilmente.

    1) Assistenza

    La fuoriuscita di materiale nel lato superiore dell’hot end è dovuta ad uno scarso serraggio delle viti che fissano il tubicino attraverso il quale passa il filamento al blocco riscaldante.
    Non è necessario sostituire l’hot end.
    Suggerisco di smontarlo completamente (tubicino, blocco, ugello) e pulire separatamente i tre componenti. Dal momento che i residui che si formano sono insolubili (anche con acetone), essendo carboniosi, per agevolare la pulizia il blocco può essere riscaldato con una fiamma o con una pistola per sverniciare, se disponibili. Non utilizzare questo procedimento per il tubicino, poiché contiene un inserto in Delrin che potrebbe fondersi nel caso di un riscaldamento eccessivo. Se l’inserto dovesse apparire danneggiato, va sostituito l’intero hot end.

    NOTA: smontaggio e rimontaggio dell’ugello vanno rigorosamente eseguiti A CALDO. L’ugello non può essere avvitato completamente se viene montato a freddo, a causa di accumuli di plastica (rigida) nella parte inferiore del tubetto. La rimozione/montaggio dell’ugello a freddo ne può causare la rottura  all’interno della filettatura, e in questo caso l’intero hot end viene compromesso.

    La pulizia di routine dell’ugello (esterna) può essere effettuata semplicemente passando, poco prima dell’inizio della stampa, ad ugello ormai caldo, una pezzuola di puro cotone inumidita. Non è necessario (è anzi sconsigliato) smontare l’ugello ad ogni stampa. L’interno normalmente non richiede pulizia. Non è neppure necessario rimuovere il filamento a fine stampa, a meno che non si debba usare un diverso colore/materiale nella stampa successiva.

    In sostanza, tra una stampa e l’altra l’unica operazione di manutenzione ordinaria è quella di ridurre l’accumulo di residui carboniosi sulla parte esterna dell’ugello, usando la pezzuola in cotone come descritto in precedenza. Non è indispensabile che l’ugello sia “lucido”; è sufficiente che non vi sia un eccessivo accumulo di materiale.

    2) Movimentazione assi

    Tutti gli assi possono essere movimentati a mano a macchina spenta. Per gli assi XY è sufficiente spostare l’estrusore nella posizione desiderata. Per l’asse Z, si può effettuare (sempre a macchina spenta) una pressione o trazione sul piano, oppure girare a mano la vite senza fine.

    Gli assi non possono essere movimentati a mano a macchina accesa.

    Modellazione/Slicing

    La stampa 3D prevede che i modelli siano chiusi e topologicamente corretti. Questo implica l’assenza di bordi sovrapposti o distanti tra loro, vertici non utilizzati, intersezioni etc.). Molti modelli scaricati dal web non sono stati modellati correttamente; a seconda della tolleranza dello slicer verso gli errori topologici, e degli strumenti che adotta per correggerli eventualmente, si possono presentare  casi diversi: stampe impossibili, stampe con risultati imprevedibili o stampe corrette. Il modo migliore di procedere è comunque quello di risolvere gli eventuali problemi in sede di modellazione, o validare il modello con opportuni programmi (online o offline). Stampare un modello con problemi topologici conduce a risultati imprevedibili.

    In ogni caso, la stampa di oggetti intersecati tra loro (come nel suo caso) è assolutamente da evitare. Eventualmente si può procedere ad una operazione booleana (di somma) in modo che risulti un unico oggetto che racchiude un volume.

    Stampa di oggetti troppo piccoli

    Le stampanti non possono realizzare oggetti che abbiano spessori o dimensioni inferiori al diametro dell’ugello (0,4mm). In alcuni casi, anche oggetti che superano queste dimensioni di poco possono dar luogo a problemi nel corso della stampa. Ad esempio, una piramide che tende ad una superficie prossima allo zero negli ultimi layer può risultare deformata, poiché l’ugello si trova ad insistere a lungo sempre nella stessa (piccola) zona, e tende ovviamente a fonderla. Un problema di questo tipo si risolve stampando più oggetti (con altezze uguali o superiori) insieme. In questo modo, il materiale deposto farà in tempo a freddarsi tra un layer e l’altro.

    Il cattivo orientamento del modello, la stampa di supporti troppo stretti e lunghi può determinare risultati inaspettati (es. supporti che cedono).

    Piano di lavoro

    I piani di lavoro (parte inferiore) possono essere acquistati da noi. Ne abbiamo alcuni in arrivo per la prossima settimana.

  • 25 maggio 2016 alle 17:18 #4990
    Pierandrea
    Partecipante

    Grazie delle risposte/consigli, sempre molto apprezzati.

    Per la pulizia dell’hotend, essendo la prima volta che ci metto mano e non avendo idea di come sia fatto all’interno , prima di metterci mano chiedo se la seguente procedura sia corretta:

    1.      Accendo la macchina e faccio riscaldare una volta l’hotend per svitare l’ugello in sicurezza  e rimuovere parte del materiale plastico intanto solidificatosi;

    2.      Spengo la macchina e attendo che si freddi.

    3.      A macchina fredda e non attaccata alla corrente: smonto la ventola. Segue:

    4.      Smontaggio e sfilamento del riscaldatore/termocoppia

    5.      Smontaggio dell’hotend dal corpo estrusore superiore;

    6.      Smontaggio del tubo svitando le viti nella parte superiore dell’hotend.

    7.      Pulizia del blocco mediante fiamma (in che modo? Va bene anche la fiamma del fornello? la pistola per sverniciare non è disponibile); il tutto senza coinvolgere il tubicino in Delrin già separato

    8.      Pulizia del tubicino (in che modo, mediante mezzi meccanici? o con la fase 1 è possibile che sia già pulito?)

    9.      Una volta pulito il tutto procedo con il rimontaggio a freddo dell’intero blocco, a meno dell’ugello.

    10.   Segue rimontaggio dell’hotend a freddo sul corpo estrusore della macchina

    11.   Rimontaggio riscaldatore/termocoppia

    12.   Rimontaggio ventola;

    13.   Accensione macchina e riscaldamento dell’hotend

    14.   Rimontaggio ugello a caldo.

    15.  Stampa ( prima è necessaria una calibrazione o altre attività di verifica?)

    In ultimo: Ho dimenticato qualcosa? Ci sono eventuali altri accorgimenti ? (es. verifica corretto riposizionamento termocoppia)

    Sono sempre molto prolisso, ma essendo neofita nell’utilizzo della macchina utilizzo questo spazio per avere chiare le fasi da seguire, ni modo da ridurre al minimo gli errori.

    Grazie

    A

     

  • 26 maggio 2016 alle 8:47 #4991
    gplus-profile-picturePietro Meloni
    Amministratore del forum

    Sostanzialmente la procedura è corretta.

    Se i cavi della termocoppia e del riscaldatore sono sufficientemente lunghi (di solito è così), l’hot end può essere estratto anche senza smontare la ventola. Subito dopo averlo estratto i grani che fissano termocoppia e riscaldatore risultano accessibili, e questi possono essere rimossi.

    Per quanto riguarda la pulizia del blocchetto, eviterei l’uso della fiamma del fornello. Le suggerisco di acquistare un Dremel Versatip, un utensile multifunzione a gas che può essere usato come saldatore, pirografo, sorgente di aria calda. Questo strumento è anche l’ideale per rimuovere i segni bianchi che si creano nei modelli realizzati con materiali colorati quando viene rimosso il raft e i supporti. Utilizzando l’ugello in dotazione, il calore che l’utensile emette è molto regolabile, facendo del Versatip un prezioso strumento per il postprocessing. Il costo è di circa 40€, ed è reperibile nei negozi per bricolage.

    La pulizia può essere fatta fissando un supporto cilindrico possibilmente metallico (un tubetto, un bullone lungo etc.) ad una morsa in posizione verticale, e successivamente inserendo il blocchetto in questo supporto, usando il foro del riscaldatore. In questa maniera il blocchetto può venire facilmente riscaldato da 5 lati. Una volta caldo, può essere pulito con un panno in cotone inumidito, e infine ove necessario con una spazzola con filamenti in ottone.

    Dopo aver rimontato l’hot end non è necessaria alcuna operazione di calibrazione.

    NOTA: nello smontaggio dell’ugello, ove fosse necessario applicare una coppia rilevante, è bene tenere fermo il blocchetto con una chiave o con una pinza (in questo caso, applicare una lamiera d’alluminio, es. ricavata dalla lattina di una bevanda) per evitare che la pinza danneggi il blocchetto.

     

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