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4 aprile 2016 alle 19:05 #4368
Molti di voi, soprattutto chi impiega stampanti “completamente aperte” stile Prusa – Mendel, sebbene dotate di piano riscaldato, hanno sperimentato difficoltà nel produrre modelli in ABS con dimensioni superiori a una decina di centimetri.
Già, l’ABS “soffre il freddo”, e tende a deformarsi e a delaminare (separazione degli strati) quando viene stampato “all’aperto”.
Le coperture laterali, l’aggiunta di sportelli migliorano la situazione, ma fino a un certo punto. Anche chiudendo completamente le macchine, si riesce a raggiungere una temperatura interna di 35-40°, spesso non uniforme, e comunque non del tutto sufficiente a contrastare i fenomeni di deformazione. Sarebbe necessario un ambiente di stampa termostatato, e possibilmente deumidificato. Ma questo accorgimento è coperto da brevetti StrataSys, e per i produttori si rende necessario trovare soluzioni alternative, almeno rispetto al disegno del brevetto originale.
Qualcuno ci è riuscito, e qualcuno ci sta riuscendo, così abbiamo iniziato a vedere – e probabilmente vedremo in futuro più spesso, delle macchine con la cosiddetta “camera calda”, in grado di garantire nell’ambiente di stampa una temperatura di 60 e più gradi, e di gestire un processo di raffreddamento “a rampa”, per garantire che nel materiale non si verifichino difetti.
Queste macchine si prospettano già da ora, anche in relazione agli sforzi di ricerca, più costose delle macchine aperte, con cifre che vanno dai 2500 ai 4000€ per i modelli di dimensioni sino a dieci litri di volume (250x200x200).
La domanda è: questi costi vi sembrano giustificati? Sareste disposti a pagare una macchina una cifra superiore per questa caratteristica? Quanti hanno la necessità di stampare modelli in ABS con dimensioni medio/grandi?
Beh, il dibattito è aperto. Mi piacerebbe sapere cosa pensano gli utilizzatori.
- Questo argomento è stato modificato 1 anno, 6 mesi fa da Pietro Meloni.
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5 aprile 2016 alle 9:11 #4369
È una questione di necessità. Se dovessi stampare spesso pezzi grandi in ABS, probabilmente metterei in conto di spendere di più. Sono un felice possessore di Zortrax M200 e questo probabilmente è l’unico neo che le riconosco, anche se è un problema comune a tutte.
Risolvere questo inconveniente sarebbe grandioso. Io dal mio canto sto cercando di progettare un coperchio superiore. Appena faccio il primo esperimento, aggiornerò il forum.
Comunque essendo il mio primo post nel forum, ne approfitto per fare i complimenti a Pietro Meloni. La sua idea di indipendenza dalle leggi di mercato è grandiosa.
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5 aprile 2016 alle 11:31 #4376
Ciao Fiorenzo,
Ti segnalo che Giuseppe Massoni (responsabile della comunità Rhinoceros in Italia, e mio vecchio amico), ha recentemente acquistato una Zortrax M200 ed ha progettato e realizzato un cover superiore con estrazione di fumi e filtro EPA. Puoi trovare delle immagini della sua realizzazione, e credo i modelli per realizzare il cover nella sua pagina FB (Giuseppe Massoni).
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27 maggio 2016 alle 11:18 #5009
Ho ho optato per una soluzione presa da un utente del forum Zortrax, è un policarbonato di 4 mm di spessore, ha una ventola per estrarre i fumi comdandata da un termostato con termometro LCD, e un filtro ai carboni attivi (non ho trovato il filtro HEPA) , a cui ho collegato un tubo flessibile in PVC per convogliare i fumi al di fuori della stampa.
Le coperture laterali le ho fatte partendo da lastre di policarbonato da 2,5 mm di spessore, fissate con magneti cilindrici (il disegno del supporti per calamite l’ho trovato su Thingverse).
Funziona tutto bene, la puzza di ABS è scomparsa, principalmente il mio scopo era questo, la temperatura della camera, è quella che ha indicato Pietro, difficilmente si raggiungono i 40° forse sigillandola meglio.
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27 maggio 2016 alle 12:08 #5011
Bella realizzazione. Sembra solo un po’ complessa. Forse agli iscritti potrebbe interessare sapere quanto hai speso, quanto tempo ci è voluto per costruirla, eccetera.
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27 maggio 2016 alle 16:03 #5022
La parte superiore, l’ho presa come dicevo, da un utente del forum Zortrax, che sta in america, non è difficile costruirsela, ma ho preferito comprarla da lui e perdere meno tempo (costo compreso di spedizione e dogana 150 euro)comprensivo di:
- Policarbonato 4 mm tagliato laser
- filtro ai carboni attivi
- viti e dadi
Il termostato costa 15 euro su amazon, idem la ventola 12V DC,e il tubo da 100 mm in pvc (7 euro)
Pannelli laterali 12 euro totali, e 15 euro per i magneti al neodimio cilindrici.
Tutte le parti in plastica, le ho stampate io (cerniere, maniglia, fissaggio pannelli, cover ventola e filtro)
Ho provato a cercare altre soluzioni, ne esitono alcune fatte bene, ma il costo è decisamente alto (mi sembra 600 euro), altrimenti ne esiste una, di cui non ricordo il nome (campagna crowfunding su kickstarter) ma la Zortrax non ci entra, ma siamo comunque sui 300 euro.
Questa che ho io, funziona egregiamente, lo sportello è comodo, e non serve mai toglierla completamente, anche per le manutenzioni più accurate; unico difetto il costo della dogana e la spedizione 😉
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4 giugno 2016 alle 11:17 #5071
Il costo non è eccessivo. Peccato che alla fine si tratti soltanto di una chiusura integrata da un impianto di filtraggio fumi, e non di una vera e propria camera calda.
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31 gennaio 2017 alle 10:53 #5555
Io ho fatto come vedete in foto.
Nelle foto manca la chiusura sotto, che è formato da 2 pezzi incastrati con 2 asole per il flat e per il filamento.
E’ lexan, spessore 4 mm, saldato a laser.
Costo 80 € tramite ditta specializzata dopo avergli mandato il cad quotato.
Non c’è impianto di aspirazione, ma gli odori non escono.
Ad ora oltre i 30 gradi non va, vedremo in estate !
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