Il problema dei prodotti DOA (Dead On Arrival – ovvero “morti all’arrivo”) è particolarmente sentito per quanto riguarda le stampanti 3D.
Questo è dovuto a svariati fattori.
In primo luogo, si tratta di prodotti particolarmente delicati. Le stampanti 3D sono costruite in modo da ridurre il più possibile le masse in movimento, per ottenere maggiori prestazioni riguardo alla velocità di stampa. Questo le rende delicate.
Ma le cause più frequenti di guasti anche gravi sono da imputare ai lunghi viaggi compiuti dalle stampanti (molte arrivano da oltre oceano), e – talvolta accade anche per prodotti Italiani – alla cattiva qualità dell’imballo. Molti produttori sono piccole aziende, al loro esordio nella produzione, scarsamente organizzati per quanto riguarda la logistica, ed utilizzano imballi di fortuna.Personalmente ho ricevuto, proprio dall’Italia, un paio di stampanti arrivate con svariati pezzi rotti. Come rivenditore, anche considerando lo scarso supporto in seguito ricevuto dal produttore, ho interrotto i rapporti e cambiato fornitori; ma quando questo capita ad un appassionato che si vede arrivare la stampante tanto agognata per la quale ha risparmiato per mesi, la cosa è persino più grave.
Nel video, un imballo adeguato (Leapfrog Creatr)
Un consiglio per tutti: dovunque venga effettuato un acquisto, accertatevi prima di perfezionarlo che almeno la qualità dell’imballo sia adeguata alla delicatezza del materiale trasportato. La trafila per risolvere un problema di guasto occorso durante la spedizione può essere lunga e costosa (nel migliore dei casi).
Molti vendors prevedono che la merce viaggi a rischio e pericolo del destinatario, e che la garanzia su eventuali guasti venga prestata presso la sede del fornitore: quindi in caso di rotture il cliente sarà tenuto a rispedire indietro la macchina a sue spese, spesso dopo aver superato svariati scogli burocratici (RMA etc.).