Fortunatamente, anche in Italia ci sono produttori di stampanti 3D che si sono distinti per innovazione e qualità, riuscendo ad imporre i propri prodotti anche sul mercato internazionale. Uno tra questi è Lumi Industries, una piccola azienda di Casella d’Asolo (TV), fondata da Davide Marin e Manuela Pipino, che si è distinta in campagne crowdfunding di successo con le piccola e accattivanti Lumifold e LumiPocket. Nate per un pubblico di hobbisti, le macchine hanno presto rivelato sorprendenti prestazioni, e riscontrato un notevole successo anche presso artigiani, piccole e medie imprese nei campi orafo, dentale, miniature e modellismo, micromeccanica etc.
Forte dei brillanti risultati raggiunti Lumi Industries alza il tiro, e punta con il suo nuovo prodotto – LumiForge – a replicare il successo della Pocket e Pocket Pro rivolgendosi al mercato prosumer e professionale.
LumiForge è la logica evoluzione di Lumipocket. Utilizza il collaudato sistema di proiezione dall’alto, ma è protetta da un case in lamiera metallica che protegge l’area di stampa dalla luce esterna che può interferire durante il processo ed evita la diffusione gli odori del materiale all’esterno. Integra inoltre un efficace sistema di ventilazione che assicura una lunga vita del proiettore.
I vari processi che erano gestiti manualmente nella Lumipocket sono stati automatizzati nella LumiForge, inclusa la movimentazione del proiettore e del carrello, la regolazione dell’area e dei tempi di stampa.
LumiForge è accreditata di una interessante risoluzione massima di 37 micron su tutti gli assi, ed ha un’area di stampa di 10 cm di diametro per 10 cm di altezza, con la possibilità di estendere il volume sino a 15 × 10 cm con un kit accessorio.
I materiali forniti sono le resine LumiReact HS (Hard) e LumiReact CS (per microfusione). LumiForge entra nel catalogo ShareMind e sarà in vendita da Maggio 2016.