Al di la dell’utilità pratica, se vogliamo risibile, pubblico volentieri questo video abbastanza ben fatto e sufficientemente suggestivo per stimolare nuove idee.
DO THE MUTATION sviluppa applicazioni per oggetti generativi, strategie per progettare e produrre oggetti adattabili e personalizzabili. Nell’esplorare le proprietà estetiche e prestazionali di sistemi biologici, simulazioni di formazione e crescita sono incorporati nei processi di progettazione.
La creazione di un insieme di maschere offre l’opportunità di approfondire la sensibilità verso una ricerca sul rapporto tra corpo e abito, immaginando la maschera come il prodotto della crescita di un organismo virtuale sul volto umano. L’oggetto mantiene le sue funzioni tradizionali di protesi del corpo, fornendo alterazione di identità ed occultamento, stimolando l’immaginazione e l’associazione visiva degli spettatori.
Questo progetto esplora il territorio di confine tra fisico e virtuale, le astrazioni di codice informatico di collegamento con la dimensione intima, viscerale del senso di alterazione del corpo portato dal tema maschera. L’anatomia topografica del volto agisce come input per un insieme di algoritmi che sotto il controllo della finestra di progettazione genera le fibre che formano l’oggetto, creando una formazione materiale che dopo la stampa 3d si adatta perfettamente sul territorio, volti di persone.
L’insieme di oggetti prodotti rappresentano una popolazione di individui differenziati, fenotipi che condividono lo stesso genotipo. Non importa quante maschere potrebbero essere prodotte, tutte condividono lo stesso codice genetico. Il sistema è quindi flessibile nel senso che offre la possibilità di infinite variazioni formali e schematiche, dando luogo alla creazione di oggetti anche molto diversi, personalizzabili su diverse facce, come espressione di diversi progettisti.