Questo problema è piuttosto comune, soprattutto per i neofiti, durante i primi tentativi di stampa. Fortunatamente, può essere risolto piuttosto facilmente. Esaminiamo le diverse cause possibili, che prevedono altrettanti rimedi.
1) L’estrusore non è stato riempito prima della stampa
Molti estrusori in commercio tendono a “perdere” materiale se restano attivi a temperature elevate. Il materiale fuso all’interno dell’ugello, pur non essendo sottoposto a pressione, cola, e l’hot end si svuota. Questo fenomeno (oozing) accade in particolare se si utilizza il preriscaldamento, o se nel codice macchina viene programmato prima il riscaldamento dell’estrusore e successivamente quello del piano di lavoro. Dal momento che in generale i tempi per raggiungere la temperatura programmata del piano di lavoro sono piuttosto lunghi, l’estrusore, rimasto nel frattempo caldo può svuotarsi anche pressoché completamente di materiale. Se in queste condizioni viene avviata la stampa, è molto probabile che il materiale venga depositato dopo qualche tempo, quando la camera di fusione si è nuovamente riempita. Per risolvere il problema, è necessario che l’estrusore venga totalmente riempito prima dell’inizio della stampa. Il “caricamento” dell’estrusore può avvenire in modo manuale (dai controlli della stampante), aggiungendo opportuni comandi GCode nello script iniziale, o più semplicemente utilizzando la funzione Skirt. Questa permette di depositare uno o più profili esternamente alla stampa, ad una certa distanza.
Esempio di GCode nello script iniziale per “caricare” l’estrusore:
- G21
- G90
- M82 ; estrusore in modalità assoluta
- M107; spegnimento ventole
- G28 X0 Y0 ; homing XY
- G28 Z0 ; homing Z
- G1 Z15.0 F{travel_speed} ; sollevamento a Z 15 a velocità di lavoro
- G92 E0 ; azzeramento della estrusione
- G1 F140 E29 ; estrusione di 29 mm a velocità 140
- G1 X20 Y0 F140 E30 ; estrusione di 1 mm. durante lo spostamento a X20
- G92 E0 ; azzeramento dell’estrusore
- G1 F{travel_speed} ; impostazione della velocità di lavoro programmata
- M117 Printing… ; inizio della stampa
2) La distanza dell’ugello dal piano a inizio stampa è troppo bassa
Se l’ugello è troppo vicino al piano di lavoro durante la stesura del primo strato, il materiale non riesce a fuoriuscire come dovrebbe. In sostanza, il piano di lavoro “chiude” il foro dell’ugello, rendendo l’estrusione impossibile. Questa possibile motivazione può essere verificata piuttosto semplicemente: se la mancata estrusione interessa soltanto uno o due strati e successivamente si stabilizza negli strati successivi (poiché nel frattempo la distanza tra piano e ugello è aumentata), allora il motivo della mancata estrusione è proprio questo.
Il problema può facilmente venire risolto in due modi:
A) Meccanicamente, sollevando il punto Z home. Alcune stampanti sono provviste di meccanismi (viti, nottolini) che permettono di regolare il punto di contatto con lo switch di fine corsa Z.
B) Via software. E’ possibile aggiungere un offset all’asse Z nello script iniziale GCode, per aumentare la distanza dell’ugello dal piano nel corso della stesura del primo strato. In Simplify 3D, nella sezione GCode, è possibile direttamente specificare il valore di offset desiderato. Ad esempio, inserendo nel campo Global GCode Offsets –> Z Axis il valore 0,10 – la distanza dell’ugello dal piano nel primo strato verrà aumentata di 1/10 di millimetro.
La distanza va gradualmente aumentata, sino a che ci sia sufficiente spazio tra ugello e piano perché il filamento possa venire correttamente depositato. E’ bene non esagerare, poiché con una distanza eccessiva si verrebbero a creare problemi di adesione, con il potenziale successivo distacco della stampa durante la lavorazione.
3) Il filamento è stato consumato dal pignone
Generalmente, le stampanti utilizzano un pignone godronato (una sorta di piccolo ingranaggio) per spingere il filamento nell’estrusore. Durante la stampa, in particolari circostanze (es. nello spostamento tra un oggetto e un altro) il filamento viene anche ritratto, per evitare che il materiale continui ad uscire. Una sequenza eccessivamente lunga di pressioni-ritrazioni nella stessa zona di filamento, unitamente ad una regolazione non corretta della pressione del pignone, può consumarlo. Se questo accade, anche ruotando il pignone non riesce più a spingere il filamento, e l’estrusione si blocca.
Per risolvere il problema, vedi l’articolo “L’insidioso problema della ritrazione nelle stampe3D“.
4) L’estrusore è intasato
Se nessuno dei suggerimenti precedenti risolve il problema, allora è probabile che l’estrusore sia intasato. Non dovrebbe accadere, ma talvolta accade. Le cause più probabili sono la presenza di corpi estranei nel materiale, una permanenza eccessiva del filamento nell’estrusore caldo, o un raffreddamento insufficiente, che consente alla temperatura di propagarsi anche al di sopra della zona nella quale il materiale viene fuso. Per sbloccare un estrusore intasato può essere necessario smontarlo; si suggerisce quindi di contattare l’assistenza tecnica della stampante prima di procedere. Spesso il problema può essere comunque risolto anche senza ricorrere al disassemblaggio, se si dispone di un filamento metallico sufficientemente sottile e rigido che possa entrare nel foro dell’ugello. La corda MI di una chitarra (in acciaio armonico) può efficacemente servire allo scopo; il diametro è generalmente inferiore a 0,20 mm., e non c’è rischio che si spezzi all’interno dell’estrusore. Per procedere, scaldare l’estrusore a temperatura leggermente superiore a quella prevista per il materiale caricato (es. 240° per il PLA, 260-270° per l’ABS), inserire il filo metallico nel foro e spostarlo su e giù, durante la procedura di carico filamento.