Le stampanti Raise3D N2 e N2 Plus vengono fornite con un piano di stampa già perfettamente livellato e pronte all’uso. Considerando il tipo e la robustezza della meccanica (il piano è ancorato a 4 guide lineari e 2 viti a ricircolo), è altamente improbabile che durante l’impiego la calibrazione si renda necessaria. Talmente improbabile, che non sono neppure presenti i classici tre o quattro pomelli di regolazione generalmente presenti su tutte le stampanti 3D. Tuttavia, non si può escludere che una successiva operazione di livellamento non si renda in qualche circostanza necessaria. Ad esempio, considerando che la superficie di stampa vera e propria è rimovibile, può accadere che – per fini sperimentali o per materiali particolari si decida di utilizzare un piano di stampa “fuori standard” non perfettamente pianeggiante.
La possibilità di intervenire, anche se non evidente, in realtà esiste. E’ affidata ad una serie di punti di regolazione (9 o 13, a seconda della serie della stampante). Ciascuno dei punti di regolazione è a sua volta costituito da una vite solidale con il piano e serrata con un dado autobloccante, e da due grani. Il dado viene utilizzato per “serrare” il punto di regolazione, allontanandolo dall’ugello, e i due grani per “spingere” il piano verso l’alto, avvicinandolo all’ugello. Questa soluzione permette di livellare anche una superficie non perfettamente piatta, dal momento che è possibile agire indipendentemente in varie zone, non soltanto agli angoli del piano di stampa. Ma per contro, la regolazione risulta decisamente complessa, in quanto i vari punti di calibrazione in una certa misura si influenzano l’un l’altro. In assenza di strumenti adeguati, l’intera operazione risulta particolarmente delicata, e può richiedere molto tempo. L’utilizzo di un comparatore centesimale può semplificare enormemente la calibrazione.
Ma come fissare – in modo stabile il comparatore al gruppo di stampa? Avevo pensato a diverse soluzioni, cercando di privilegiare quelle che non comportavano lo smontaggio di componenti della macchina. Ma le varie staffe progettate difettavano in un modo o nell’altro di rigidità, determinando letture imprecise.
Così, ho pensato di sfruttare i due fori filettati utilizzati per la regolazione dell’altezza degli estrusori, come un solido punto di fissaggio. E’ sufficiente svitare le due viti a brugola da 4 mm., e montare la staffa porta comparatore con due viti da 15 mm., e il gioco è fatto.
Il sistema funziona a perfezione, sono riuscito ad ottenere una tolleranza di 2 centesimi su tutto il piano di lavoro, con una taratura che dei punti di regolazione che ha richiesto meno di 15 minuti. La staffa di montaggio è pubblicata su Thingiverse, ed è progettata per un comparatore Borletti. Il modello è tuttavia particolarmente semplice, e può essere facilmente modificato per ospitare comparatori di dimensioni differenti.