Un elemento fondamentale per ottenere una buona stampa 3D è la preparazione del piano di stampa. L’incubo della deformazione e del distacco del modello affligge spesso i neofiti durante le prime stampe di prova. Nel seguente articolo sono raccolti una serie di consigli pratici per evitare questi inconvenienti.
Il materiale viene depositato a temperatura di fusione, su materiale che ha invece già riacquisito lo stato solido. Il raffreddamento degli strati superiori determina tensioni interne al modello che tendono ad incurvare – deformandoli – gli strati inferiori. Nei casi meno gravi questo determina l’ottenimento di un modello distorto, con forma e dimensioni che differiscono dalle aspettative. Nel caso peggiore (relativamente frequente), il modello si distacca letteralmente dal piano di stampa, e gli strati successivi vengono deposti sfalsati rispetto a quelli inferiori. A questo punto non resta che spegnere la stampante e ricominciare da capo. Questo problema può e deve essere risolto utilizzando materiali e tecniche che garantiscano una buona adesione del modello al piano di stampa, ma che nello stesso tempo consentano a fine lavoro di staccare l’oggetto senza romperlo (e senza danneggiare il piano di stampa stesso).
I materiali e le tecniche utilizzabili differiscono a seconda delle caratteristiche della stampante e del tipo di filamento utilizzato.
In primo luogo, la disponibilità di un piano riscaldato è di grande importanza: ridurre la differenza di temperatura tra il materiale in corso di deposizione e quello già deposto consente di limitare la ritrazione, e quindi diminuire le tensioni interne, che sono la causa della deformazione. Il piano riscaldato è praticamente indispensabile utilizzando filamenti in ABS, con i quali dovrebbe essere mantenuto a temperature comprese tra 80 e 110°, e comunque utile anche per il PLA (45-55° sono sufficienti).
Come secondo accorgimento, è possibile rivestire il piano con nastri adesivi. Anche in questo caso, il tipo di nastro da impiegare dipende dal filamento utilizzato. Per quanto riguarda il PLA, che può essere stampato anche senza piano riscaldato, è possibile impiegare del comune nastro in carta da carrozzeria. Questo nastro, facilmente reperibile e poco costoso, non resiste tuttavia alle temperature del piano utilizzate con l’ABS, e tende ad arricciarsi e distaccarsi. In questo caso è necessario impiegare nastri specifici: il Kapton (un nastro in poliammide brevettato da DuPont che resiste a temperature estreme), o il nastro blu 3M per verniciatura. Entrambi questi prodotti sono comunque più costosi e di più difficile reperimento. In generale poi i nastri sono anche relativamente difficili da applicare in modo uniforme sul piano. Il Kapton inoltre spesso crea delle bolle d’aria durante l’applicazione, che possono rendere la superficie di appoggio non uniforme. Nell’insieme, anche l’uso dei nastri non rappresenta la soluzione ideale.
Il terzo e più efficace (secondo la mia esperienza) accorgimento è l’impiego di materiali adesivi spalmati direttamente sul piano di stampa. O meglio, non proprio direttamente sul piano di stampa (per non rovinarlo), ma su una lastra di vetro fissata al piano di stampa con delle mollette elastiche. L’utilizzo di un piano in vetro intermedio presenta molti vantaggi. In primo luogo, il vetro è per definizione perfettamente piatto (mentre molti piani riscaldati presentano una certa curvatura). In secondo luogo, dopo la stampa risulta più facile rimuovere i residui di adesivo (ad esempio, lavandolo). Infine, disponendo di più lastre di vetro, è possibile prepararle (lavandole o applicando nuovo adesivo) anche mentre la stampante sta lavorando. Nell’insieme, consiglio comunque di utilizzare una lastra di vetro: i suoi vantaggi sono in ogni caso apprezzabili. Quanto agli adesivi da applicare sulla lastra, ce ne sono diversi. Il vinavil, facilmente reperibile e di basso costo, la lacca per capelli spray, altrettanto facilmente reperibile, e con il vantaggio di risultare disponibile in diverse gradazioni di fissaggio (leggera, forte, extraforte etc.), o – nei casi più disperati, una soluzione di acetone nel quale sia stato disciolto dell’ABS.
Per individuare la tecnica di fissaggio più adatta alle proprie esigenze non c’è che da sperimentare: la sperimentazione del resto è un elemento più o meno sempre presente nella stampa 3D (per certi versi, l’aspetto più interessante). Tuttavia, per ridurre il numero dei tentativi, è possibile consultare il successivo elenco delle varie tecniche, nel quale si tenta di evidenziare caratteristiche, vantaggi e svantaggi.
Nastro in carta per carrozzeria
- Filamento: SOLO PLA
- Reperibilità: facile
- Costo: modesto
- Difficoltà di applicazione: media (non è facile applicare strisce perfettamente parallele e non sovrapposte)
- Adesione del modello: media
- Difficoltà di distacco della parte dopo la stampa: bassa
Nastro per verniciatura blu 3M
- Filamento: PLA, ABS
- Reperibilità: difficile (catalogo RS, negozi specializzati)
- Costo: medio
- Difficoltà di applicazione: media (non è facile applicare strisce perfettamente parallele e non sovrapposte)
- Adesione del modello: buona
- Difficoltà di distacco della parte dopo la stampa: bassa
Nastro in Kapton
- Filamento: soprattutto PLA
- Reperibilità: difficile (internet)
- Costo: elevato
- Difficoltà di applicazione: elevata (tende a creare bolle d’aria)
- Adesione del modello: discreta
- Difficoltà di distacco della parte dopo la stampa: bassa
Lastra in vetro
- Filamento: tutti
- Reperibilità: facile (basta farle tagliare da un vetraio)
- Costo: basso
- Difficoltà di applicazione: bassa (basta fissarla con quattro molle per carta)
- Adesione del modello: da buona a ottima, a seconda dell’adesivo
- Difficoltà di distacco della parte dopo la stampa: dipende dal tipo di adesivo utilizzato
- Ulteriori vantaggi: migliora la planarità del piano di stampa, è possibile dotarsi di più piani pronti all’uso
- Svantaggi: minimi (può ridurre la temperatura di riscaldamento del piano, che può essere raggiunta in un tempo maggiore)
Lastra in Garolite (resina fenolica)
- Filamento: Nylon
- Reperibilità: difficile (internet)
- Costo: medio
- Difficoltà di applicazione: bassa (basta fissarla con quattro molle per carta)
- Adesione del modello: buona (senza adesivo
- Difficoltà di distacco della parte dopo la stampa: bassa
- Raccomandata nell’estrusione di filamento in Nylon
Vinavil (presuppone lastra in vetro)
- Filamento: tutti
- Reperibilità: facile
- Costo: basso
- Difficoltà di applicazione: bassa (basta usare una spatola)
- Adesione del modello: notevole
- Difficoltà di distacco della parte dopo la stampa: medio-elevata
- Durata: 3-4 stampe, dopo è necessario riapplicarlo
- Pulizia del piano: media. La lastra in vetro va lavata con una spazzola ed acqua calda sino alla completa rimozione dei residui di colla
Lacca per capelli (presuppone lastra in vetro)
- Filamento: ABS
- Reperibilità: facile
- Costo: basso
- Difficoltà di applicazione: bassa (Attenzione! Spruzzare la lastra in vetro prima di montarla sul piano di stampa, per evitare che lo spray finisca sulle guide, nelle viti o nei cuscinetti!)
- Adesione del modello: notevole
- Difficoltà di distacco della parte dopo la stampa: medio-elevata
- Durata: conviene riapplicarla ad ogni stampa
- Pulizia del piano: facile. La lastra in vetro va lavata con acqua calda. La lacca è generalmente idrosolubile.
Acetone con ABS disciolto (presuppone lastra in vetro)
- Filamento: tutti
- Reperibilità: facile
- Costo: basso
- Difficoltà di applicazione: bassa (è possibile usare un pennello)
- Adesione del modello: notevole
- Difficoltà di distacco della parte dopo la stampa: elevata
- Durata: conviene riapplicarla ad ogni stampa
- Pulizia del piano: relativamente facile. La lastra in vetro va lavata con acetone puro.
- Svantaggi: può liberare vapori nocivi, può parzialmente sciogliere i primi strati del modello
Ulteriori accorgimenti possibili per migliorare la tenuta del modello sul piano di stampa
Oltre all’impiego di vari tipi di nastri o adesivi, è importante considerare che più la base di appoggio del modello è piccola, più il rischio di deformazione e distacco è elevato. Molti programmi consentono comunque di estendere la dimensione del primo strato, o di predisporre una base di appoggio (raft) di dimensioni più grandi rispetto al modello, che viene deposta in modo che sia successivamente facilmente distaccabile dal modello stesso. All’occorrenza, è possibile impiegare anche queste tecniche.
Commenti 3
Buon giorno ! Io ho una stampante Xyz Da Vinci 2.0 . Uso come materiale di stampa ABS , come cera nella confezione uso come collante uno stic di colla , perche’ noto che senza quella il filamento si solleva durante la stampa . Ho fatto prove a stampare con quello che chiamano APPOGGIO , che sarebbe il primo strato che crea sul piatto riscaldato prima di iniziare la stampa, cosi’ facendo l’oggetto si stampa correttamente e a fine stampa si stacca l’oggetto compreso l’APPOGGIO che poi si deve scartare togliendolo dal l’oggetto stampato ! Ecco qui che sorge il problema , mi spiego meglio , quando vado a cercare di togliere il famoso APPOGGIO mi rimangono ataccati pezzettini vari nel senso che non si toglie perfettamente e lascia il lato dell’oggetto stampato dove’ attaccato l’APPOGGIO tutto un po’ rovinato 🙁 Per me sarebbe meglio stampare senza questo APPOGGIO e quindi direttamente sul piatto con il collante ma questo provoca una certa deformazione della superfie dell?oggetto a contatto diretto on il piatto . Ho provato ad usare della lacca spray trovata su internet per stampe 3D , ma dopo circa 1 unora di stampa l’oggetto si imbarcava ai lati sollevandosi con conseguente stampa difettosa nel proseguo come se poi la lacca dopo quel lasso di tempo avesse perso la sua carateristica collante . Faccio notare che il piatto raggiunge una temperatura di circa 70 gradi ! Sapete dirmi se c’e’ qualche soluzione per risolvere questo mio problema e penso anche di altri ?? In attesa Vi ringrazio moltissimo ! Romagnoli Alessandro
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Salve Alessandro,
Purtroppo la DaVinci, come diverse altre stampanti ha un piano riscaldato non particolarmente potente.
I problemi di distacco si verificano per:
– temperatura del piano troppo bassa
– stampa di parti grandi
– utilizzo di ABS di scarsa qualità
– mancato impiego di materiali adesivi
Ti suggerisco di coprire la stampante, in modo che il calore rimanga all’interno, di utilizzare un ABS di buona qualità e con scarso ritiro (es., ABS-M30, SmartABS etc), e di evitare le stampe particolarmente grandi.
Ciao Pietro! Ottimo post!
Ho pubblicato un articolo dove racconto la mia esperienza nel costruire una stampante e non ho potuto non menzionarti! http://overpowered.it/come-ho-costruito-la-mia-stampante-3d/
Inoltre, vorrei chiederti se hai avuto esperienze con filamenti FLEX, mi fanno diventare matto
Ti ringrazio