Giunta alla sesta versione, la Taz continua ad essere molto quotata nelle classifiche che elencano le migliori stampanti 3D. Ed introduce interessanti modifiche, come il display integrato nella “carrozzeria”, il piano di lavoro rivestito in PEI (ottimo) e un nuovo sistema di calibrazione automatica.
Ma la struttura “Prusa like”, basata su un telaio assemblato in profilati d’alluminio (sottili), completamente aperta e con piano mobile rimane la stessa. E a mio personale parere, proprio la scelta architettonica, insieme alla allarmante presenza di (molte) inquietanti parti in plastica, rappresenta il punto debole e anacronistico di questa stampante. Sottolineato dalla bassa efficienza energetica: un consumo di 625 Watt con il piano riscaldato alla massima temperatura. Molti produttori hanno ormai capito che la stabilità della temperatura nella camera di stampa è essenziale per ottenere buoni risultati, soprattutto nei modelli grandi, ed hanno sviluppato macchine completamente chiuse o addirittura con camera calda. Nella Taz, questo importante aspetto non sembra neppure preso in considerazione. Costruire una macchina di grande volume destinata al mercato prosumer o professionale totalmente aperta è come progettare un sommergibile con degli oblò senza vetri: semplicemente inadatto all’ambiente nel quale dovrebbe operare.
Sono proprio i costi, non certo popolari, a far pensare ad una vocazione “professionale” della Taz 6: 2500$ per la versione con un singolo estrusore, ai quali si aggiungono 495$ per una coppia di estrusori opzionale, e altri 495$ per una seconda coppia di estrusori progettata per materiali flessibili. Costi ai quali si aggiungono, per il mercato Italiano, oltre l’IVA anche ingenti spese di spedizione e dazi doganali.
Ma al di la del prezzo, la macchina appare in ogni caso sbilanciata da un punto di vista progettuale. Con un volume di quasi 20 litri utili, immaginando di stampare uno oggetto delle massime dimensioni anche al 20% di infill in PLA ci troveremmo difronte ad un peso di materiale di 5 kg. circa. Con le alte velocità raggiunte dalla macchina (fino a 200 mm/sec), movimentando una tale massa probabilmente troveremmo la Taz a spasso per la stanza durante gli infill.
Non convince inoltre la scelta di utilizzare gli scarsamente diffusi filamenti da 3.00 mm quando il sistema di alimentazione, a trazione diretta, non ne ha affatto bisogno, né l’impiego di ugelli standard da 0.5 mm, poco adatti per stampe con complessi dettagli.
Caratteristiche tecniche
- Telaio: in profilati di alluminio
- Volume utile: 280x280x250 mm
- Velocità di stampa: sino a 200 mm/sec
- Ugello standard: 0,5 mm
- Filamenti: 3.00
- Spessore layer: da 0,05 a 0,5 mm
- Piano di lavoro: in vetro borosilicato con rivestimento PEI
- T.max estrusore: 300°
- T.max piano: 120°
- Consumi: 625W/h
- Dimensioni operative: 820x630x520 mm
- Peso: 19,5 Kg.