Progettata per superare le limitazioni dei tradizionali materiali utilizzati nella tecnologia FFF, questa macchina viene pubblicizzata come la “prima stampante 3D al mondo” in grado di produrre oggetti anche in fibra di carbonio, fibra di vetro ed altri materiali compositi. In realtà, questa possibilità dipende dalla temperatura raggiungibile dall’estrusore, dal sistema di trascinamento e naturalmente dal materiale del filamento impiegato. In realtà, anche la Italiana 3ntr è stata sperimentata con successo con filamenti in composito (es. poliammide).
Al di la dello scoop o di più o meno efficaci campagne marketing, l’ampliamento delle potenzialità delle stampanti 3D desktop verso la produzione di oggetti in composito è un chiaro segno che queste macchine si stanno progressivamente avvicinando ad applicazioni realmente professionali.
Mark One costerà circa 5000$. La macchina appare ben costruita, con uno chassis in alluminio anodizzato e un design pulito. Alcuni dettagli sollevano tuttavia qualche dubbio: le dimensioni utili appaiono piuttosto contenute, e la risoluzione nella stampa con compositi non sembra eccezionale. Il piano di lavoro non è riscaldato, e la stampante non appare compatibile con l’ABS.
Specifiche tecniche:
- Volume di lavoro: 305x160x160mm
- Materiali: fibra di carbonio, fibra di vetro, nylon, PLA
- Layer: 100 micron (FFF), 200 micron (CFF)
- Filamenti: standard 1,75 mm, compositi MF4
- Connettività: USB, WiFi, scheda SD