Z-Temp: un accessorio che consente di incrementare il tipo di materiali utilizzabili con le Zortrax M200

Pietro Meloni Stampa 3D 0 Comments

La Zortrax M200 è ben nota per l’elevata qualità delle stampe che è in grado di produrre, e per l’estrema facilità d’uso che la contraddistingue. Queste prerogative sono attribuibili sia ad una accurata ingegnerizzazione dell’hardware, sia all’impiego del suo software dedicato –  Z-Suite, che limita il range di temperature utilizzabili ad una serie di preset ottimizzati per i materiali Zortrax.

L’abbinamento tra filamenti ampiamente sperimentati, di ottima qualità e a costi contenuti, associati a profili di stampa maniacalmente ottimizzati dagli ingegneri Zortrax pone al riparo da qualsiasi brutta sorpresa: anche un neofita può contare su risultati eccezionali sin dalla prima stampa.

Alcuni utenti, soprattutto studi tecnici e professionisti, intravedono tuttavia nella rigida scelta di campo di offrire software e materiali proprietari una seria limitazione, e si trovano (loro malgrado) costretti ad orientarsi verso altri sistemi che offrono loro maggiore flessibilità nella scelta dei filamenti.

Sensibile a queste esigenze, perfezionista e curiosa di natura, l’ingegnere e inventore americano Julia Truchsess ha sviluppato un dispositivo esterno che consente di aggirare le limitazioni, e sperimentare filamenti con caratteristiche termiche diverse rispetto a quelle originali.

kit contents 800
Come funziona

Il dispositivo, contenuto in un leggero involucro trasparente munito di due connettori, viene collocato tra il corpo estrusore e il cavo piatto di collegamento. Il suo scopo è quello di intercettare i valori comunicati dalla termocoppia al sistema, ed introdurre un offset che può essere variato tramite un selettore. Agendo su quest’ultimo, è possibile in sostanza variare la temperatura nominale di un determinato profilo di stampa in una gamma compresa tra -90 e +60°, con un intervallo di 10°. Un secondo dispositivo può “intercettare” la rilevazione di temperatura del piano riscaldato, e – sempre tramite un selettore –  consente di scegliere tra 4 valori: nominale, 50-55°, 40-45°, 30-35°.

La temperatura “impostata” con lo Z-Temp può essere agevolmente controllata, sia attraverso una scala di colori (il dispositivo è illuminato da led che evidenziano, anche da lontano, la temperatura attraverso una scala cromatica), sia collegando ad una presa esterna un multimetro per una rilevazione digitale.

ZTC200

Utilizzando lo Z-Temp, in attesa che la casa rilasci nuovi materiali proprietari e relativi profili, gli utenti Zortrax possono già attingere ad una vasta gamma di materiali, tra cui PLA, PLA+PHA, PolyMax™, Polywood™, EasyWood™, Woodfill™, Bronzefill™, Taulman3D, materiali caricati in polveri di pietra, fibre di carbonio etc., ABS generici, policarbonato, poliammidi,PMMA, elastomeri etc.

Cosa è importante sapere

Per prima cosa, è necessario sottolineare che si tratta appunto di un accessorio terze parti, non formalmente approvato da Zortrax. Di conseguenza, sebbene possa venire installato e rimosso in pochi minuti e non implichi alcun tipo di modifica permanente,  può compromettere la garanzia.

L’altra considerazione è che il dispositivo consente di variare la temperatura, ma non altri parametri quali la velocità, la ritrazione etc. Per alcuni materiali, il fatto di impostare una temperatura adeguata per una corretta estrusione potrebbe non essere sufficiente a garantire una buona qualità di stampa.

Infine, va sottolineato che in ogni caso ad un aumento di flessibilità di impiego può corrispondere un maggiore “rischio” di ottenere risultati al di sotto delle aspettative. Rischio che, come dicevo all’inizio, non si corre impiegando i materiali originali Zortrax. Si tratta quindi di un dispositivo che andrebbe utilizzato con consapevolezza, e con un minimo di “cultura sui materiali” alle spalle.
C’è da dire comunque che il lavoro di Julia Truchsess non si è limitato a produrre l’apparecchio, ma è stata effettuata una vasta sperimentazione su molti filamenti commerciali. Viene quindi continuamente “manutenuta” nel sito del dispositivo una “tabella di compatibilità” che include anche suggerimenti sulle impostazioni ottimali .

In conclusione, si tratta di una interessante opportunità per estendere le potenzialità della ottima M200. Opportunità che personalmente non “sprecherei” per utilizzare filamenti “compatibili” con le stesse tipologie dei filamenti Zortrax, magari giusto per ridurre i costi. Semplicemente non ne varrebbe la pena.
Ove invece la scelta fosse motivata dalla assoluta esigenza di impiegare ad esempio colori non presenti nella gamma originale, o materiali con  proprietà tecniche significativamente diverse, lo Z-Temp può rappresentare, anche per la stessa Zortrax, la possibilità di non rinunciare ad una vasta gamma di potenziali clienti per la banale “mancanza di disponibilità” di un certo particolare materiale.

 

 

 

Questo articolo ti piace?

Lascia un commento